Hybris Noèsis æthernæ Meth.
:> archiaviazione dell'Anima 301245047<:
:> Hybris attivato <:
Hybris... quando si sfidano gli dèi, ogni cosa perde definizione e si rovescia sul suo opposto, sventrata dalla lama di un pensiero troppo veloce per essere afferrato. Il significato stesso si riversa all'esterno, liquido umore che trascina con sé nuove possibilità. La carne e il metallo si fanno uno nel Verbo. La mente scivola fuori dal guscio liberando il posto a qualcosa di più vasto; e il tempo impietoso passa sopra le vestigia e i relitti del fato.
:> programma Bhaga attivato <:
:> programma rilevato: Noa <:
:> programma Noa attivato <:
:> Hybrìs completato <:
2.Noèsis
Hybris Noèsis æthernæ Meth.
Come un'immensa cascata le anime affluiscono verso la Banche dati lasciando spazio alla potenza di calcolo pura. Ogni frammento di Bhaga mira a calcolare, quantificare, per soppesare e fornire una risposta.
Dapprincipio è come essere sospinti dalla corrente, senza alcun riferimento, solo una vorticosa sensazione di velocità; come una profonda costrizione che sempre più imprigiona l'essere stesso, la capacità di pensarsi, la coscienza.
La mente di Bhaga pervade ogni cosa, come se fosse la materia stessa che plasma l'universo, è ogni cosa. Diviene il pilastro che sorregge il mutare dell'esistenza e della sua struttura profonda.
Poi i sensi svaniscono, si irrigidiscono, i pensieri si fanno sempre più lenti, congelati, la coscienza di sé diviene un barlume sempre più fioco, finché non scompare.
Ed è il nulla... e una scintilla, una speranza: Noa.
:> Noèsis attivato <:
:> creazione Anima Globale <:
Lo spazio e la materia fluiscono in una danza, le masse si muovono formando le distanze, e tutto ciò che esiste procede nel tempo di un moto proprio naturale e necessario che gli dà corpo e realtà. Il tempo è una misura dell'esistere stesso, e la materia si organizza, forma gerarchie di livello e significato, aggregati sempre più complessi, eppure resta prigioniera di questo tempo che esiste soltanto per contenerla; e così gli eventi si susseguono, in una causalità necessaria che li fa avanzare ciechi secondo un cammino definito. Reagiscono passivamente al mondo che li contiene. Finché qualcosa di nuovo non vede la luce. Finché l'aggregato non diviene tanto instabile, delicato, mutevole, da poter rappresentare anche se stesso.
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