Cronache ferraresi
Vittorio Catani
Theodore Sturgeon resta uno dei rari autori di fantascienza che abbiano impostato le loro

La scelta di queste tematiche, e il suo modo di scrivere spesso lontano dal genere, lo hanno reso il beniamino di relativamente pochi ma affezionati estimatori; di fatto lo hanno gradualmente allontanato dalle politiche editoriali, specie quelle odierne, anche se in passato un paio di tentativi di proporre una sua opera omnia furono avviati ma con esito infelice. Non si capisce tuttavia perché il lettore più avveduto, o l'appassionato di Philip K. Dick, J.G. Ballard o Kurt Vonnegut non dovrebbe apprezzare anche Sturgeon, quanto meno il migliore Sturgeon (e sue opere memorabili, brevi e lunghe, certo non difettano). C’è da augurarsi che il vento cieco delle mode smetta di soffiare a senso unico. Sturgeon, un grande della narrativa tout court, attende da decenni una adeguata riproposizione critica.
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Preferiti (a personalissimo parere):
- Romanzi: Cristalli sognanti, Qualche goccia del tuo sangue.
- Racconti: Chi?, Gente, Ombre sul muro, Scultura lenta, Stige celeste, Il tuono e le rose, L'uomo che vide scomparire il mare, Uragano.
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Su Sturgeon a Ferrara, non potrei dire molto più di quanto a suo tempo scrisse Vittorio Curtoni nel suo celebre editoriale di Robot n. 5 (prima serie), intitolato Una notte altrove.
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