Sturgeon proiettò nella serie televisiva i temi a lui cari, come la condizione del diverso e

l'esplorazione del sesso fra alieni, e che era riuscito a sviluppare in romanzi come Cristalli sognanti (The Dreaming Jewels, 1950), Nascita del superuomo (More than Human, 1953) e Venere più X (Venus Plus X, 1961).

Una curiosità: Roddenberry, per dimostrare la sua amicizia allo scrittore newyorkese, creò nell’episodio Trappola umana un personaggio secondario di nome Sturgeon che pero moriva poco dopo per mano di una creatura sul pianeta M-113.

Ernesto Vegetti: Divagazioni sturgeoniane

Mi è stato chiesto di parlare di Theodore Sturgeon, per un omaggio a più voci a questo autore. Non si è atteso il centenario della nascita (è nato 90 anni fa: questa è l’occasione che ha stimolato l’iniziativa) e si è superato il ventennale della morte (di anni ne sono passati, purtroppo, 23). Ma in fondo non bisogna cercare un motivo per parlare di un grande autore.

Il suo esordio in Italia avviene nel 1953 con Cristalli sognanti, I Romanzi di Urania n. 11, 10 marzo 1953, e nello stesso mese usciva anche Il giocattolo di Mewhu su Scienza Fantastica, a. II, n. 3. Secondo il Catalogo Generale della Fantascienza (a cura di Alfio Bertoni e Gianluigi Missiaja) il vero esordio sarebbe il racconto, ma in questo caso seguo me stesso. In seguito, sue storie non sono mai mancate, salvo negli anni 1955-57, 1970, 2001 e 2008 (ma l’anno non è ancora finito e potrei essere smentito). Un discreto successo: di Sturgeon, fra romanzi e racconti sono state pubblicate 172 storie (essenzialmente racconti) per un totale di 349 apparizioni, considerando le ristampe.

Nelle disordinate letture giovanili (disordinate in quanto, avendo iniziato nel 1956 a leggere fantascienza, non ho letto i testi in ordine di uscita italiana, ma secondo l’ordine di reperimento dell’usato; ma probabilmente, anche se l’avessi seguita dall’inizio, le letture sarebbero state disordinate lo stesso), quando l’autore era l’ultima cosa che si ricordava, le storie di Sturgeon erano facilmente identificabili. Avevano una loro impronta. E la mia sensazione, nonostante fossero disponibili soltanto quattro o cinque testi, fu che Sturgeon era un grande.

Con l’apparizione dell’edizione italiana di Galaxy, le opere del nostro affluirono copiosamente. Praticamente tutta la narrativa breve è stata tradotta, ma il progetto di pubblicare l’opera omnia di Sturgeon in I Massimi della Fantascienza (gestione Lippi) è miseramente naufragato. In Italia, si dice, i lettori preferiscono i romanzi. Dev’essere vero. E poi Sturgeon non è un autore semplice.

La produzione di romanzi è modesta: nei generi fantastici sono 7 in totale, di cui 2 inediti. Degli editi, uno è più propriamente un fix-up. Si tratta ovviamente di Nascita del superuomo (More Than Human, 1953) che raggruppa tre racconti apparsi su Galaxy. La copertina di Caesar per il n. 62 di I Romanzi di Urania è notevole, e allora mi colpì profondamente, specie la mano che campeggia al centro. Anni dopo scoprii che la mano era stata ripresa tal quale dall’edizione economica della Ballantine (1953) e probabilmente anche gli altri elementi della figura provenivano da copertine americane. Per inciso, almeno l’80% delle copertine di Caesar sono la riproduzione più o meno fedele delle illustrazioni delle edizioni originali – ma anche Jacono non scherzava, con l’aggravante che aveva meno fantasia; bisognerà attendere Thole per avere copertine innovative. Guardare per credere…