È questo il vantaggio dello scrittore di genere fantastico. Quando una cosa non esiste nella realtà… beh!, se l’inventa. Del resto chi potrebbe giurare che nelle profondità del mare non esista davvero una simile mostruosità? Avevo il mio mostro, avevo il mio albero. Ora potevo immergermi nella storia.Nel quarto capitolo i saraceni assaltano la città. Quando nel passato questo avveniva, tutti gli uomini capaci di reggere un’arma o qualcosa simile a un’arma si portavano sulla spiaggia, mentre donne e bambini cercavano riparo nell’entroterra, in rifugi spesso improvvisati o già preparati all’occorrenza dai più previdenti. Rifugi che a volte erano inutili poiché i saraceni si spingevano anche nell’entroterra e non c’era scampo per nessuno, ma spesso i pirati si accontentavano di saccheggiare le povere case abbandonate e se ne andavano. Ai poveracci non restava nulla, ma almeno conservavano la vita. Poi c’erano i difensori, quasi sempre solo pescatori e contadini, armati di zappe, forconi e falci, che spesso morivano trucidati dagli arabi sin troppo avvezzi a combattere. In questo episodio avevo bisogno che il nonno tentasse di rincuorare il nipote.Dovete sapere che nel centro della città di Barletta, sì, proprio quella della famosa disfida, c’è una enorme statua di metallo. Alcuni dicono che sia la statua di Ercole, altri di un Imperatore, ma la leggenda popolare ci ha costruito sopra una storia, quella del colosso di Barletta.Ma torniamo al nostro racconto. Mentre i poveri difensori raccomandano la loro anima a Dio, ecco il miracolo: le navi veneziane che sopraggiungono cogliendo alla sprovvista i saraceni. Per loro è la fine, le loro feluche non potevano competere con i possenti velieri veneziani. E tentano la fuga verso il largo, ma…Cielo!, sono inciampato in un altro anacronismo.Quale? Forza, pensateci un po’, ho detto che i velieri veneziani hanno colto di sorpresa i saraceni. Ma dov’è l’errore storico? Ho guardato in una enciclopedia. Era vero, Venezia pattugliava con le sue navi le coste dell’Adriatico proprio per cogliere di sorpresa i pirati. Del resto nell’antichità quasi tutto l’Adriatico era conosciuto come Golfo di Venezia. Allora? Dov’è l’anacronismo?Io l’ho trovato e l’ho corretto. E voi?Ve lo lascio cercare, ma se proprio non ci riuscite, alla fine troverete la spiegazione. (3)La storia continua con Corrado che, contravvenendo al nonno, chiede l’aiuto della Malombra. Tutti ora sappiamo che la disobbedienza gli sarebbe potuta costar cara, ma conosciamo anche il lieto fine della storia.
Corrado però non lo conosceva.
La Malombra D’Acqua immediatamente si dice pronta ad aiutarlo, dandogli dei poteri incredibili, ma è molto sibillina quando gli chiede in cambio la cosa più preziosa che il giovane ha. Il ragazzo è povero e non ha nulla di tanto importante da non poterne fare a meno, quindi accetta. Scordando che quel mostro è subdolo e ingannevole.
Mai fidarsi della gente malvagia.
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