La fantascienza non funziona sulle tv generaliste.

O forse a pensarci bene sono proprio i telefilm che non funzionano.

O magari c'è un'altra teoria: sono le tv generaliste che non funzionano. Che non sono capaci di trasmettere i telefilm, che non hanno proprio idea di come si debba fare la programmazione di un telefilm.

Prendiamo per esempio il caso di Sarah Connor Chronicles, un telefilm che non è certamente la serie più entusiasmante degli ultimi anni, ma insomma si lascia vedere. Certo, come moltissimi serie moderne, ha una continuity, una storia che va avanti di puntata in puntata.

Già è difficile seguire una serie a un episodio alla settimana, sempre alla stessa ora (sulle reti generaliste con un'oretta di margine, perché gli orari dichiarati sono studiati per far sembrare che comincia tutto molto prima di quanto effettivamente accade).

Qual è la cosa migliore per assicurarsi che i pochi spettatori rimasti attaccati alla serie decidano di smettere di vederla? Molto semplice: cambiare giorno di programmazione all'ultimo momento, in modo che nessuno lo sappia e tutti gli spettatori si perdano la puntata. Missione compiuta: persa la continuity, persa la voglia di continuare a vedere le puntate.

Quindi, Sarah Connor si sposta dal mercoledì - dove aveva a che fare con la coppa! - al martedì. Via un po' di spettatori. Ma qui c'è il problema della concorrenza di Rai Due. Eh, sarà questo che fa calare gli spettatori, il fatto che la gente preferisce vedere le casalinghe disperate. Allora via, spostiamo di nuovo tutto all'improvviso, stavolta alla domenica.

Questo è il modo con cui sulle reti Mediaset sanno lavorare con le serie televisive. Se poi qualcuno dovesse asserire che in Italia i telefilm non funzionano sulle reti generaliste, e che invece bisogna spendere soldi solo per produrre talk show adolescenziali e quiz semi dementi, credo che sia chiaro quale dovrebbe essere la risposta.