Una mente geniale in grado di misurarsi con le capacità deduttive dei più affermati detective, sfidando gli sforzi di celebri “celluline grigie” o la “fredda logica” di casa, per esempio, al 221B di Baker Street. A investigare su delitti e sparizioni inspiegabili si aggiunge adesso il professor Layton, archeologo affascinato dal passato ma interessato anche a far luce, con l’aiuto del fido apprendista Luke, sugli arcani del presente, come accade nell’avventura Il professor Layton e il paese dei misteri, con cui il personaggio della scuderia di Akihiro Hino, presidente della software house nipponica Level-5, ha debuttato nel 2007 sulla console portatile Nintendo Ds.
Il videogame, arrivato ora anche in Italia, è un curioso concentrato di enigmi da risolvere per il semplice gusto di esercitare il cervello, quasi si stesse sfogliando una rivista di enigmistica, mentre si chiariscono al contempo gli intrighi della trama, che vede l’aristocratico professore convocato nella remotissima e bizzarra Saint-Mystère da Lady Dahlia, vedova dell’ultimo barone Reinhold. Il nobiluomo nel suo testamento ha accennato a una fantomatica Mela d’oro, nascosta nel villaggio. Solo chi la troverà, avrà diritto a entrare in possesso dell’ingente patrimonio di famiglia. E questo non è l’unico segreto che lo studioso dovrà svelare, lungo un cammino – e qui sta la brillante trovata degli ideatori di quella che in Giappone è già diventata una trilogia – costellato di rebus, celati tra gli oggetti o direttamente proposti dagli abitanti di Saint-Mystère, per i quali gli enigmi assurgono a una vera e propria mania collettiva.
In questo modo il Ds prosegue nel solco tracciato da titoli come Brain Training del dottor Kawashima o altri giochi di logica, che tanto hanno contribuito alla fortuna della console portatile Nintendo, rinfrescando però il genere con un’iniezione narrativa ed estetica, immersa in un surreale ottocentesco, che si rifà ai maestri dell’animazione giapponese e ai padri delle detective story. Al pari dei Training, anche la serie del professor Layton ha potuto contare sulla supervisione di un docente universitario, Akira Tago dell’ateneo di Chiba, autore di best seller di enigmistica. Il risultato è un piccolo capolavoro di originalità, dotato della classe delle migliori produzioni del Sol Levante e di quella cura per i particolari che si riscontra in ogni personaggio e scorcio del paesaggio, con una strana torre-macchina, dall’aspetto sinistro, a dominare la sperduta cittadina. Non stupisce che proprio Level-5 abbia recentemente avviato una collaborazione con lo Studio Ghibli di Miyazaki, dalla quale nasceranno futuri videogame.
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