L’interpretare 007 e lo straordinario successo di Casino Royale hanno cambiato la sua carriera?
Sicuramente ricevo più offerte, ma la realtà è che non ci sono così tante buone sceneggiature in giro. L’idea che tu diventi famoso e tutto si trasforma è una pura fantasia. Devi cercare i ruoli e continuare sempre a farlo. Cercare i personaggi giusti è un lavoro a tempo pieno per un attore.
A chi dedica questo successo?
A mia madre la donna che ha influenzato la mia carriera più di ogni altra persona. Forse tutti i figli dicono questo delle loro madri, ma per me è vero. E’ stata lei a farmi conoscere il teatro e a farmi apprezzare il lavoro che faccio fino in fondo. E’ la mia mamma che mi ha fatto capire l’importanza e l’integrità della recitazione. Senza di lei e la sua passione non sarei qui a parlare con lei.
In Quantum of Solace vediamo un Bond innamorato…
Sì e questo è uno dei motivi che ci ha spinto a dare vita a un seguito di Casino Royale. Era un argomento troppo rilevante quello dell’ossessione d’amore per lasciarlo perdere. Volevamo completare questa storia per fare in modo da rendere credibile il suo saltare a letto con il più alto numero di donne possibile. Bond doveva trovare il suo ‘momento di pace’ il suo ‘Quanto di sollievo’ per tornare ad essere il seduttore che abbiamo sempre conosciuto al cinema.
Nei due film che ha interpretato lascia uccidere il personaggio di Caterina Murino, ammazza Claudio Santamaria e scaraventa in un bidone Giancarlo Giannini…ha qualcosa contro gli italiani?
Io adoro l’Italia e sono felicissimo che sia Casino Royale che Quantum of Solace siano stati parzialmente ambientati da voi. Mi piacciono gli Italiani e gli attori del vostro paese, anche perché la scuola di recitazione del vostro paese è stata la prima al mondo e ha esercitato una grande influenza su di me. È vero, nei film me la prendo un po’ con loro, ma nella realtà siamo diventati grandi amici…le situazioni che raccontiamo restano sul grande schermo… in particolare con Giancarlo viviamo un sentimento di grandissimo rispetto reciproco.
Nel corso degli ultimi tempi un altro agente segreto, il Jason Bourne di Robert Ludlum ha conquistato un grande successo cinematografico. Se lui e Bond, con cui condivide anche le iniziali, si incontrassero in una rissa, chi vincerebbe?
Non lo so, ma di una cosa sono certo. Bond pagherebbe qualcuno per fare a cazzotti al posto suo e scommetterebbe sul vincente…
Cosa si porta dietro di James Bond nella sua vita privata?
Grazie a Dio assolutamente nulla. Quando le riprese finiscono, io torno a casa e mi dimentico tutto. La mia vita ancora non è stata cambiata dai personaggi che interpreto. Almeno per adesso.
Nemmeno l’eleganza?
Beh, quella la sto imparando. Molto, però, deriva dallo stilista Tom Ford che ha disegnato i miei abiti su di me, dopo le tante ore che ho lavorato in palestra. Per me era molto importante che la figura di 007 risultasse elegante e moderna. Ford ci è riuscito in pieno.
Pensa che si stuferà mai di questo ruolo?
Non credo. Pensavo che sarebbe successo, ma, invece, non è accaduto. Per contratto dovrò interpretare altri due film. Mi piacerebbe, però, farne almeno un altro ancora. Si parla, però, di quello che accadrà tra cinque anni almeno e quindi è troppo distante. Staremo a vedere.
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