Poco più di due giorni all'uscita nelle sale, una campagna pubblicitaria notevole, magistralmente orchestrata dal genio produttivo di Dino De Laurentiis, anteprima gratis a Firenze, per ringraziare dell'ospitalità durante le riprese.

Era tempo che, accanto alla luminaria pubblicistica di un evento mondiale come Hannibal, decennale seguito de Il silenzio degli innocenti, si facesse largo qualche voce di chiaroscuro, come quella realistica e prudente di Peter Smerick, l'agente speciale FBI che, con il suo lavoro all'accademia di Quantico, è stato il vero ispiratore per l'autore Thomas Harris.

"E' nella natura umana - ha dichiarato Smerick al New York Post - nutrire una curiosità morbosa per certa gente, cosa che accadeva già ai tempi di Jack lo squartatore. Ma l'orrore causato nella società dai serial killer è di per sé tale da non aver bisogno di alcuna esagerazione hollywoodiana."

Il grave monito dell'agente riguarda in effetti il taglio di Hannibal centrato questa volta non più sull'agente Starling, ma sullo stesso cannibale, probabile motivo per cui tanto il regista Jonathan Demme quanto l'attrice Jodie Foster hanno ceduto rispettivamente il testimone a Ridley Scott e a Julianne Moore. Pertanto oggi come allora "non dimenticare mai chi è Hannibal Lecter."

Una recensione del film è in linea nella nostra sezione Cinema.