In libreria è arrivato un “grande” volume che potrebbe fare la felicità di moltissimi ragazzini curiosi ed essere un possibile regalo per natale. Parliamo del volume Believe It or Not, che possiamo tradurre in Strano ma vero, usando il nome di una rubrica storica della Settimana Enigmistica analoga alla rubrica di Robert Ripley.
Il volume è una enorme raccolta di fatti, situazioni, animali, uomini e cose quantomeno bizzarri e la persona che per decenni ha girato il mondo alla ricerca di questi fatti è Robert Ripley.
Ripley, americano classe 1890, dopo aver lavorato come redattore sportivo del New York Globe, si appassionò a suo tempo di fatti sportivi “strani” che riportava in una apposita striscia di fumetti.
Il passo poi a documentare i mille fatti strani e incredibili che avvengono nel mondo fu breve, così nacque la striscia Strano ma vero e il suo curatore prese a girare per il mondo alla ricerca di questi fatti, arrivando a visitare oltre duecento paesi.
La striscia ebbe un successo clamoroso ed è sopravvissuta al suo creatore, morto nel 1949, e tutt’ora viene pubblicata.
Nel volume il lettore troverà gli eventi più sensazionali, i record più esagerati, le notizie più folli, le fotografie più assurde e molto altro.
Le notizie riportate nel volume sono divise per tipo o per argomento con capitoli che sono: Mondo bizzarro, Insolito e incredibile, Oltre i limiti, Animali straordinari, Sopra le righe, Imprese impossibili, Da non credere e infine Stranezze a non finire.
La pagina introduttiva. Robert Ripley, l’ideatore della famosa striscia a fumetti quotidiana “Ripleg’s Believe lt or Not!”, era sempre in giro per il mondo alla ricerca di persone, luoghi e cose strani. Nel dicembre del 1918 Robert Ripley, che allora lavorava come redattore sportivo per il New York Globe, creò la sua prima raccolta di fatti e imprese singolari. Il fumetto, che raccontava perlopiù imprese sportive insolite, rischiò di chiamarsi “Champs and Chumps” (“Campioni e tontoloni”), ma il direttore richiese un titolo che puntasse soprattutto sulla grande singolarità delle gesta raccontate. Divenne così “Believe It or Not!” (“Strano ma vero!”), che ottenne un successo immediato ed è una frase ormai entrata a far parte del linguaggio quotidiano.
Ripley aveva la passione dei viaggi e, nel 1940, aveva già visitato non meno di 201 paesi! Ovunque andasse, cercava cose strane da inserire nei suoi fumetti, pubblicati in tutto il mondo: furono infatti tradotti in 17 lingue e vennero letti da 80 milioni di persone. Anche se Ripley morì nel 1949 sul set del suo show televisivo settimanale, il fumetto continua a essere pubblicato ogni giorno, senza interruzioni, tanto che è oggi il fumetto più longevo del mondo tuttora stampato. Ricercatori impavidi hanno seguito le orme di Ripley, scorrazzando per il mondo e permettendo così alla Ripley’s di rimanere la regina indiscussa del bizzarro e dell’incredibile. Con un’enorme banca dati di fatti, persone ed eventi singolari, un archivio fotografico imponente e un deposito stracolmo di pezzi unici e affascinanti, la Ripley’s può celebrare la straordinaria diversità del mondo, - senza mai giudicarlo.
Geoff Tibballs (per il testo), Believe It or Not (Ripley’s, Believe It or Not! Expect.... The Unexpected, 2006), traduzione di Valentina Ballardini; Marcella Bongiovanni, Mondadori, pagg. 255, euro 26,00.
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