Nelle librerie il romanzo, rivolto a un pubblico di giovani lettori, ma che sicuramente può piacere anche a un lettore adulto, dal titolo Il buco nel rumore (The Knife of Never Letting Go, 2008) dell'autore americano Patrick Ness.
Un romanzo che colpisce sin dalla prima pagina (di cui riportiamo un brano più sotto): l'impressione è che l’autore abbia tratto spunto dal rumore che ci circonda, fatto di parole, suoni, ronzii, motori, telefoni tv ecc.
Narra di un ragazzino, Todd Hewitt, unico ragazzo in una comunità agricola di soli uomini che sta per diventare uomo in un mondo che è stato scolvolto da “qualcosa” e dove le donne non ci sono più.
Todd si troverà al centro di una avventura,dove, in fuga scoprirà il segreto della cittadina in cui è nato e cresciuto avvolto dalle menzogne degli altri.
L’autore. Patrick Ness è nato in una base militare che si trova vicino ad Alexndria in Virginia. Dopo aver vissuto sino a sei anni nelle Hawaii, si è trasferito prima nello stato di Washington e poi a Los Angeles dove ha studiato Letteratura Inglese alla University of Southern California.
Dopo la laurea ha fatto diversi lavori, pubblicando la sua prima storia nel 1997 e dal 1999 si è trasferito a Londra. Insegna scrittura creativa all’Università di Oxford e svolge anche la professione di critico letterario.
Autore dalle mille sfaccettature, ha già pubblicato tre romanzi e Il buco nel rumore è il suo primo romanzo rivolto a giovani lettori, vincendo il Guardian Children's Fiction Prize.
Un brano del romanzo. La prima cosa che scopri quando il tuo cane impara a parlare è che i cani non hanno tutto ‘sto grarché da dire. Su niente.
«Devo fare cacca, Todd.»
«Zitto, Manchee.»
«Cacca, cacca, Todd.»
«Ho detto tappati la bocca.»
Stiamo camminando attraverso i campi incolti a sudest della città, quelli che scendono verso il fiume e vanno dritto dritto verso la palude. Ben mi ha mandato a prendergli delle mele e mi ha fatto portare Manchee anche se lo sappiamo tutti che Cillian l’ha comprato solo per tenersi buono il sindaco Prentiss e così ecco che d’un tratto l’anno scorso c’è ‘sto cane fresco di poppata come regalo di compleanno quando io non ho mai detto di volere cani, che quello che ho detto di volere era che Cillian riparava una volta per tutte la bici a fissione così non avrei dovuto camminare per tutti i posti desolati di questa stupida città, ma no, buon compleanno Todd, eccoti un cucciolo appena sfornato, Todd, e anche se non lo vuoi, anche se non l’hai mai chiesto indovina chi deve dargli la pappa e addestrarlo e lavarlo e portarlo a spasso e sorbirsi il suo borbottio ora che è cresciuto abbastanza da beccarsi il germe chiacchierino che gli fa muovere continuamente la bocca? Indovina un po’?
«Cacca» abbaia piano Manchee tra sé e sé. «Cacca, cacca, cacca.»
«Avanti, fa’ la tua stupida cacca e piantala con questa lagna.»
Prendo un frustino d’erba a lato del sentiero e cerco di colpirlo. Cioè, non arrivo a toccarlo, non intendevo arrivarci, ma lui non fa che ridere con la sua risatina abbaiante e continua a scendere. Lo seguo, frustando l’erba coi frustino da una parte e dall’altra, strizzando gli occhi al sole, cercando di pensare proprio a niente. Non abbiamo tutto ‘sto bisogno delle mele di palude, a dirla tutta. Ben le può comprare al negozio di Mr Phelps se ci tiene. Vero anche che: andare alla palude a raccogliere una manciata di mele non è un lavoro da uomo perché agli uomini non è mai permesso di essere così perditempo. Ora, per altri trenta giorni io non sarò ancora ufficialmente un uomo. Ho vissuto dodici anni di tredici lunghi mesi ciascuno più altri dodici mesi che vivendoli tutti fino all’ultimo giorno significa che manca ancora un mese al Signor Compleanno. I piani sono stati pianificati, le preparescion preparate, si farà una festa, credo, anche se iniziano ad arrivarmi delle strane immagini al riguardo, tutte scure e troppo chiare allo stesso tempo, ma a parte questo sto per diventare un uomo...]
La quarta di copertina. E se si potessero sentire penseri degli altri? Se si potesse sentire tutta la gioia, tutto il dolore, la pena, i rimpianti, desideri e segreti degli altri? Se pensieri di tutti — tuoi e di chi ti sta intorno — fossero un Rumore che ti travolge e che non puoi fermare? Che cosa faresti tu? Che cosa faresti tu se un giorno scoprissi che nonostante quei pensieri come una voce continua, nonostante il Rumore, tutti, da sempre, ti hanno mentito sul mondo in cui vivi?
Patrick Ness, Il buco nel rumore (The Knife of Never Letting Go, 2008), traduzione di Mari Accardi, Rizzoli, pagg. 523, euro 21,50.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID