Dopo il brillante Una voce dall'aldilà la collana Odissea Fantascienza propone un'altra opera di Connie Willis, stavolta su un registro ben più realistico e cupo.
L'ultimo dei Winnebago è ambientato in un futuro non troppo lontano, dove una serie di epidemie ha spazzato via i cani, la penuria d'acqua incombe e una larvata dittatura sta lentamente soffocando le libertà individuali.
David McCombe, giornalista e fotografo, sta percorrendo l'autostrada quando vede un animale morto in mezzo alla strada, i miseri resti di un coyote investito e abbandonato.
La vista gli richiama alla mente la morte di Aberfan, il suo cane, uno degli ultimi esemplari sopravvissuti, anch'esso investito e ucciso sulla strada, per questo McCombe resta sconvolto e compie una serie di errori che attirano su di lui le attenzioni della Protezione Animali, che ha poteri ben diversi da quelli attuali.
I sensi di colpa e lo sgomento seguiti all'estinzione dei cani hanno infatti portato a considerare l'uccisione di un animale un reato, e la Protezione Animali ha un controllo soffocante sulla società.
Il riaprirsi della ferita causata dalla morte di Aberfan porta il fotografo a cercare la ragazza responsabile dell'accaduto, ma naturalmente i detective della Protezione si interessano a questa nuova traccia, e la situazione si fa ingarbugliata.
Riuscirà McCombe a non danneggiare le persone che gli stanno attorno, e a trovare la strada per fare la pace con il passato?
Il Winnebago del titolo è un camper, forse l'ultimo sopravissuto alle continue restrizioni che ormai permettono la circolazione sulle strade, sempre più dominio delle cisterne dell'acqua, in soli quattro stati americani.
Assieme alla macchina fotografica Eisenstadt (dal noto fotografo Alfred Eisenstadt) è uno dei due protagonisti inanimati del romanzo, anch'esso apparentemente marginale ma, anche se in realtà non è un Winnebago, fondamentale nell'economia della storia.
L'ultimo dei Winnebago è in bilico tra la tragedia collettiva che ha investito il genere umano e quelle, più limitate ma non meno gravi, del protagonista e dei personaggi, un romanzo dove si parla di estinzione, sia quella dei cani che dei camper, ma senza disperazione.
Connie Willis è riuscita, con poche e abili pennellate, a dipingere un affresco dove amore e speranza bilanciano la malinconia e il dolore, un tema forse non nuovo ma raccontato da un punto di vista molto particolare, giocando sulla psicologia di pochi personaggi e sulle conseguenze di un episodio che al giorno d'oggi apparirebbe banale.
Devo dire che a una prima lettura non ero rimasto entusiasta di questo romanzo, solo rileggendolo con più attenzione sono riuscito ad apprezzarlo a fondo.
Ogni particolare, anche il più insignificante, ha un suo preciso significato, e contribuisce a creare un'opera affascinante, leggete L'ultimo dei Winnebago e capirete perchè Connie Willis è diventata una delle voci più autorevoli della fantascienza.
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