Per chi ancora non lo conoscesse, Rat-Man è il supereroe con (gravi) superproblemi creato dalla feconda matita di Leonardo Ortolani, in arte Leo. Chi è stato alla fiera di Lucca avrà avuto modo magari di incontrarlo e di farsi autografare una parte del corpo a caso, mentre per tutti gli altri, in occasione dell'uscita di Rat-Man 69 (ultimo tomo di un'importante "esalogia"), abbiamo raggiunto virtualmente Leo e gli abbiamo posto alcune domande sulla serie e non solo.
(Il link all'intervista precedete con Leo è nelle Risorse in rete in basso)
Ciao Leo, grazie ancora per il tempo concessoci, prima di tutto qualche domanda sul mondo "reale": com'è stata questa Lucca? Che vantaggi ne hai tratto essendo stato il disegnatore del manifesto?
Grande Lucca, mi sono divertito molto, anche se, come sempre, ho potuto fare la metà della metà delle cose che volevo fare. Ci sono talmente tante cose da vedere e tante persone da salutare, che inevitabilmente si finisce per dare un veloce sguardo agli stand,una frettolosa visita alla mostra di tavole originali (tra queste, quelle di John Romita Jr per l'albo di Spider-Man sulla tragedia dell'11 settembre), comprare alcuni albi particolari che sai essere usciti per la Fiera e poi, nel mio caso, ho trascorso un po' di tempo allo stand Panini per firmare albi di Rat-Man e realizzare dei disegni su richiesta ai lettori. Vantaggi per aver disegnato il manifesto? Non so... Sono onorato che mi abbiano chiesto di realizzarlo! È un bell'attestato di riconoscimento per il mio lavoro di questi ultimi anni. Mio, e di mio fratello Lorenzo, che lo ha colorato, come sempre, magnificamente.
La fiera è stata anche un modo per far conoscere a tutti l'esistenza di distributori automatici di fumetti e libri. Che ne pensi di questi "oggetti" che vanno diffondendosi per le metro delle grandi città?
L'idea mi piace molto, anche se...non la conoscevo! Poi, se posso, preferisco sempre andare a fare due chiacchiere con il mio giornalaio.
E ora Rat-Man: il 69 è il numero conclusivo di una "esalogia" che sarebbe dovuta terminare col 68. C'è qualcosa in particolare che ti ha fatto cambiare idea?
Semplice, la storia aveva bisogno di molte più pagine per essere raccontata come si deve. E non mi bastava un solo numero, anche se pensavo diversamente. Purtroppo lavoro sempre molto a ridosso delle scadenze e a volte capita che ci siano da fare delle coraggiose correzioni di rotta all'ultimo momento.Questa lunga storia avevo iniziato a organizzarla già dal novembre del 2007 e per quanto precise fossero le tracce da seguire, quando scrivi non sai mai dove stai andando veramente, perché molte cose, molte idee nascono proprio durante la scrittura. La stessa trama generale è cambiata in corso di lavorazione. Non so come spiegarlo... È come quando ascoltate una musica, ne seguite la melodia e a un certo punto sapete già che la melodia seguirà determinate direzioni musicali. Così, quando ho scritto quella che doveva essere l'ultima puntata di questa saga, sentivo delle note stonate. Ho dovuto quindi correggere la melodia finché la musica non ha ripreso a scorrere fluida e sicura.
Come ti è venuta in mente la meravigliosa vignetta (due pagine intere!) di Chuck Norris nel numero 68? Era prevista nella versione poi revisionata? E perché proprio Chuck Norris?
In un istante. Avevo Rat-Man, avevo il Guardiano, enorme e indistruttibile. Eppure Rat-Man, a quel punto della storia, doveva in qualche modo sconfiggerlo. Come poteva farlo? E immediatamente mi è venuto in mente Chuck Norris. E il suo calcio rotante. Riprende una gag del numero precedente, dove, ogni volta che Rat-Man inizia a leggere un libro, arriva Chuck Norris che lo distrae. In questo modo, si giustifica per la sua ignoranza e per non aver mai letto un solo libro in vita sua. In questo caso, lo "chiama" apposta. estrae di tasca il libro che gli hanno appena regalato e inizia a leggerlo. E magicamente appare Norris a toglierlo dai guai. Più semplice di così!
Col numero 69 "siamo arrivati" scrivi in una postilla all'albo "alla conclusione della seconda delle tre parti in cui ho approssimativamente diviso l'intera saga di Rat-Man". Cosa provi a questo punto del tragitto?
Il disagio di aver detto un'altra sciocchezza. Perché temo che, come al solito, potrebbero non essere solo tre, le parti che compongono la saga intera di Rat-Man!
In un'intervista, tuo fratello Larry (che si occupa dei colori delle copertine e di alcuni albi speciali) disse che fra i pochissimi tabù impostigli rientrava l'uso del colore verde. Come mai, e perché per questa copertina non è così?
Il verde mi disturba, cromaticamente parlando. Mi piace nei suoi toni più blu o più gialli. Il verde bandiera o il verde bottiglia sono terribili. Questo e perché spesso, nelle ambientazioni in cui si svolgono le mie storie, di verde non ce n'è affatto, siamo in città, siamo in laboratori segreti, siamo su campi di battaglia bruciati dal sole. Quindi abbiamo solo toni del rosso, del blu, dei grigi, dei marroni, dei gialli... E se metti anche due sole foglie verdi, in una tavola colorata con una dominante di quelle citate prima, risaltano subito e mi danno un fastidio!... Invece, se il verde è il colore dominante, allora si può organizzare una colorazione ugualmente bella e piacevole anche per me
Rivedremo Janus Valker? E chi è per te questo padre-cattivo-nemesi di Rat-Man?
Su Valker non mi pronuncio. Non so cosa sarà di lui, e se lo sapessi non ve lo racconterei! Chi è per me? Ma è ovvio, sono io!
Nella scorsa intervista parlasti di "altri due episodi di Star-Rats e una parodia di Alien". Possiamo contare di vederli (almeno qualcuno) in un futuro anche lontano lontano?
Certamente! Il mio problema resta sempre la mancanza di tempo! L'ultima volta, per poter realizzare Episodio 1 approfittai dell'albo numero 48, albo che venne realizzato da altri autori (a parte 6 pagine di introduzione, mie). Stavolta non credo che rifarò un esperimento simile. Semplicemente, dovrete avere pazienza.
Leo, grazie di tutto ancora una volta.
Grazie a voi!
ciaooo
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