Svet, Svetlana Tereskova, è russa e ricopre l’incarico di Capo della Polizia Metropolitana. Ma non di Mosca o di un'altra città sovietica bensì di New York. Nel 1962 l’Unione Sovietica, alleata con la Cina, dalle basi di Cuba lanciò una bomba atomica su New York distruggendo mezza città e lasciando gli Usa senza un governo. Ora gli Stati Uniti sono governati a un livello inferiore da burocrati russi e a quello superiore da implacabili cinesi che tengono la popolazione sotto un tallone di ferro. In questa cornice si muove Svet, che tra oppressori e oppressi deve risolvere i casi che ogni giorno in una città tentacolare come New York accadono. Ma Svet ha un dono, quello di potersi muovere tra tempi e universi diversi, e quel dono la aiuterà nel suo lavoro.
Nata come personaggio di un fumetto, Svet, come racconta l’autore, in breve prende vita e reclama un suo posto in libreria. Il passaggio dai ‘ballons’ al romanzo è stato ineluttabile per Altomare e dopo una gestazione impegnativa ha visto la luce questo Il dono di Svet, vincitore del Premio Urania 2008 in uscita questo mese in edicola. Eroina in parte classica, sempre pronta a difendere gli inermi, sempre in prima linea Svet ha un lato prettamente femminile – è madre di un ragazzino – ed ha anche tutti i problemi di una donna comune. Quindi personaggio che esce dai limiti dell’epica per rivelarsi ‘persona’ a tutto tondo.
Donato Altomare, Il dono di Svet (2008) Mondadori, Urania n. 1540, euro 3,90, pagg. 348.
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