Space is the Place, uno degli esempi più significativi del pensiero afrufuturista e film a cui partecipò lo stesso Sun Ra, si rapporta appunto alla volontà di appropriarsi di una dimensione futura o quantomeno possibile.

Se per Philip Quenau in Eloge de la simulation (Champ Vallon, Seyssel, 1993) come per lo stesso Dick, il progresso della tecnica passa attraverso la progressiva de-realizzazione dell'uomo e l'incessante simulazione del reale, per gli afrofuturisti la tecnologia svela nuove possibilità di emancipazione.
Attraverso la creazione di mondi possibili la fantascienza costringe il lettore a confrontarsi con la realtà attuale, creando allo stesso tempo una nuova percezione del mondo e dell'andamento della storia. Sun Ra ha sempre lottato contro il razzismo, la sua musica voleva farsi portatrice di un messaggio di denuncia e provocazione. Il non aver citato scrittori afro-americani di fantascienza, anch'essi inseriti in quel contesto affascinante che è l'afrofuturismo è stato volontario. L'interesse si è rivolto a Dick per sottolineare quel sottile collegamento che in questa sede non si è potuto approfondire, che sussiste tra fantascienza di genere e lo stesso Sun ra. Che i mezzi siano stati differenti come il contesto sociale o il colore della pelle, i figli della stessa epoca hanno saputo cogliere, in modo diverso e in diverse prospettive, problemi comuni.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID