Ci sarà una volta, un vecchio cantastorie che girerà sconsolato per il mondo, con una valigetta in mano, perché non ci saranno più bambini che vorranno ascoltare storie, né genitori a leggerle per loro.
Un giorno, il cantastorie siederà su una panchina accanto a un vecchio come lui, con una valigetta come la sua. E questi gli chiederà: – Mi racconta una storia?
Il cantastorie chiuderà gli occhi, beato, e andrà a ripescare nella sua memoria.
Poi, comincerà a raccontare:
“C’erano una volta le Fate Tormaline. Le tre fate erano sorelle e si volevano un gran bene.
Un giorno, le Fate Tormaline svolazzavano liete per il bosco, quando videro un grosso diamante in mezzo a una radura.
– Io, che sono la Rossa, e porto agli uomini la salute, prenderò il diamante per non fargliela mai mancare.
Ma la seconda sorella le diede una spinta. – Non sia mai detto. Io sono la Verde e porto agli uomini l’amore. Prenderò il diamante affinché si vogliano sempre bene.
– Silenzio! – cinguettò la Nera. – Prenderò io il diamante, per portare agli uomini il denaro.
Ma, sul far della sera, le Fate Tormaline erano ancora in mezzo alla radura. Si prendevano per i capelli, si strappavano le ali e si offendevano a vicenda.
Finché, dal cielo, non calò la Grande Fata della Pace. – Perché litigate? – chiese. – Il diamante nasconde tutti i colori dell’iride, dunque è universale. – Spolverò le loro teste e sospirò. – Avete litigato come bambine. Ma io, che ho più esperienza, mi occuperò del problema.
E, col diamante in mano, leggiadra se ne andò.”
- Finisce così? – chiederà il vecchio al cantastorie.
– Sì.
– Non è possibile! Questa non è né una fiaba, né una favola.
– Perché?
– Ha i personaggi della fiaba, ma è corta e moraleggiante come una favola.
Il cantastorie si gratterà il capo. – Avrò fatto confusione. – E, guardando il suo interlocutore, farà una smorfia. – Sa, è tanto tempo che non ne racconto.
– Ci provi ancora.
E il cantastorie ripartirà:
“C’erano una volta tre streghe: Zizzola, Giuggiola Lucida e Giuggiola Ruggine. Le tre erano sorelle e non si volevano un gran bene.
Un giorno, la strega Zizzola si trovò da sola nell’antro e gracchiò: – Possibile? Quando c’è da faticare, spariscono sempre.
Immerse il mestolo nella mistura spumeggiante e, sbuffando, cominciò a rimestare.
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