Che lo sviluppo di titoli di nuova generazione costi vagonate di dollari è cosa nota. Che uno dei modi per fare cassa, una volta sviluppato un brand, sia quello di piazzarlo su più piattaforme possibili, è cosa ovvia. Che ne venga fuori qualcosa di buono... questo resta sempre da vedere, anzi a dire il vero i porting multipiattaforma riusciti con successo (non solo economico) si contano sulle dita di una mano monca.
Si sarà capito a questo punto che Star Wars: Il potere della forza non è fra questi.
Non c'è piattaforma a parte il PC (che a quanto pare non è né una console né una piattaforma) a cui la LucasArts non abbia pensato per lo sviluppo di questo nuovo episodio videoludico di Guerre Stellari, il primo (e si spera non l'ultimo) ideato per la "nuova generazione". E allora via a differenziare lo sviluppo, concentrandosi internamente sulla versione "HD" e delegando ai Krome Studios (Ty the tasmanian Tiger, Viva Pinata) l'onere di trasporre e adattare il tutto per la vetusta ammiraglia Sony (la Playstation 2), la sua scialuppa di salvataggio (la PSP) e soprattutto per il monolite telecomandato Nintendo.
Per il DS ci pensa n-Space (Call of Duty per Wii), mentre ci pensa Universomo (divisione della THQ) all'iPod Touch, iPhone, mobile phone e N-Gage. Solo non si vedono i due leocorni.
Sarebbe impossibile prendere in esame tutte le versioni del gioco, in questa sede ci limiteremo a quelle (in un modo o nell'altro) effettivamente "next gen" vale a dire quelle per Xbox360, Playstation 3 (da ora HD) e quella per Wii (o casual).
Il primo punto (comune a tutte) è la storia. Siamo fra episodio III e IV, l'Imperatore ha appena dato l'ordine 66 e Lord Vader (chiamato così anche nella versione italiana) è impegnato in un raid su Kashyyyk, il pianeta degli Wookie. Dopo aver sbaragliato metà esercito di bestioni pelosi a suon di spada laser e poteri del Lato Oscuro, ecco il primo scontro con un Jedi rifugiatosi fra le selve del pianeta. Una volta sconfitto, Vader si imbatte in una tenero ragazzino che dimostra però una certa affinità con la forza. Mosso chissà da quale machiavellico inconscio, il nero figuro decide di prendere il bambino sotto il suo mantello e farne il suo apprendista all'insaputa di tutti, persino dell'Imperatore, anzi con l'apparente desiderio di ribellarsi un giorno proprio al suo maestro e padrone.
Dopo un salto di diversi anni, inizia così il viaggio dell'apprendista segreto agli ordini di Vader nella galassia lontana lontana a bordo del Rogue Shadow pilotato dall'avvenete cadetta Juno Eclipse con l'ausilio del droide Proxy, durante il quale faranno la loro apparizione personaggi classici della saga come Bail Organa, la principessa Leia e (ma proprio fugacemente) Obi-Wan Kenobi.
La missione di Vader è semplice: distruggere tutti i Jedi e nel contempo confondere le acque al fine di ribaltare l'Imperatore. Questo è il pretesto per avere via libera allo sterminio di forze ostili (Jedi e para-ribelli assortiti) e alleate (le truppe imperiali), il che poi è praticamente il fulcro di questo action, e tutto sommato anche piuttosto divertente.
Vedere i poveri stormtrooper (potenziati nella versione HD dal motore "comportamentale" Euphoria) affannarsi in mille modi con i loro piccoli blaster o farraginosi camminatori e perire miseramente orda dopo orda sotto lampi, spinte e strette di forza è sicuramente appagante. A dire il vero la carneficina (rigorosamente senza sangue) può essere perpetuata anche smembrando e lanciando pressoché qualsiasi elemento degli scenari, dai caccia TIE delle stazioni imperiali agli alberi delle foreste di Kashyyyk, piuttosto che computer, vetri, sedie e divani in bella mostra sulla città delle nuvole. Anche le combo della spada laser (upgradabili con l'esperienza) appagano abbastanza sul pad dell'Xbox.
Col telecomando Wii invece la sensazione di star combattendo nei panni di un Jedi è (per quanto possibile) ancor più immediata e profonda: con un gesto del nunchaku si provoca un'onda di forza, con un altro si mandano lampi o si solleva un avversario, col remote invece si menano fendenti e si parano colpi, a dir la verità senza badare troppo all'ordine o alla direzione dei movimenti (non sempre per colpa del giocatore).
Sulla grafica e il sonoro HD nulla (o quasi) da ridire, mentre per la versione casual è come sparare sulla croce rossa. Passi l'anacronistica versione Playstation 2, ma su Wii non ci siamo proprio: una definizione grafica ridottissima, shader pressoché assenti, modelli poligonali monoespressivi e filmati (rigorosamente in-game) assolutamente improponibili, specialmente in un gioco tanto cinematografico come Star Wars, danno veramente da pensare. Il motion capture non si nota per niente, né quello facciale né sui corpi, i movimenti sono rigidi, legnosi, il (seppur breve) duello fra Obi-Wan e Vader su Wii è qualcosa di sacrilego, neanche fosse fatto col motore del primo Resident Evil.
Del doppiaggio italiano, poi, basti dire che le frasi sono sparate al 90% con toni che nulla c'entrano col contesto di gioco. L'unico voce che si salva è quella (forse proprio perché) filtrata di Vader.
Tutto questo, unito a una curva di difficoltà totalmente sballata e incomprensibili scelte di gameplay nella versione casual (la scena dello Star Destroyer non è giocabile), fanno dei diversi porting delle mere, monche appendici stampasoldi senza molta dignità (ma con il multiplayer).
Star Wars: Il potere della forza nasce sulle console HD (non a caso lo sviluppo lì è stato interno) e su quelle vale la pena di venir giocato, a patto di settare la console in inglese e di chiudere un occhio ogni tanto, specialmente durante i filmati.
Ma per i fan della serie ovviamente tutto questo non vale che un misero (nero, robusto e ispido) pelo nell'uovo.
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