Lunedì 6 ottobre sarà (o è già stato - ovviamente dipende da quando leggerete la notizia) il giorno di un nuovo passaggio della sonda della NASA Messenger attorno a Mercurio, il pianeta più interno del Sistema Solare.

La sonda, che ha più o meno le dimensioni di un'auto, viaggerà a una velocità di circa 24.000 chilometri orari e a 200 chilometri d'altezza. La sua traiettoria è impostata per osservare, e quindi fotografare, parti della superficie che non sono mai state osservate così da vicino, circa un terzo per l'esattezza (equivalente per estensione al Sud America).

Si tratta del secondo incontro della sonda con Mercurio; durante il precedente evento, il 14 gennaio del 2008,  il Messenger aveva ripreso in dettaglio un'area mai vista del pianeta corrispondente a quasi un quinto dell'intera superficie.

E' previsto l'invio di 1200 immagini che, unite a quelle del primo passaggio e a quelle prese dalla sonda Mariner 10 nel 1974 e nel 1975, permetteranno di ricostruire la mappa dettagliata di quasi il 95% del pianeta e di offrirlo finalmente in una prospettiva globale.

Le fotografie del 14 febbraio hanno rivelato, secondo gli scienziati, che Mercurio ha un nucleo fuso: questo perché le fratture osservate sulla superficie indicherebbero un suo rimpicciolimento, maggiore di quello atteso, le cui cause sarebbero appunto un nucleo in forma liquida. Anche l'attività vulcanica sarebbe stata maggiore di quella finora ipotizzata.

Di conseguenza gli scienziati si attendono altre "rivelazioni" da questo nuovo incontro, che produrrà anche misurazioni del campo magnetico e dati sulla composizione in minerali.

Il Messenger (acronimo per MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging) è stato lanciato il 3 agosto del 2004 e il 19 marzo di quest'anno ha utilizzato il suo motore per modificare la sua traiettoria in modo da riavvicinarsi a Mercurio. Altre accensioni erano state previste, ma poi non effettuate perché la sonda è riuscita a utilizzare il flusso di fotone del Sole per le ultime correzioni, diventando così il primo veicolo spaziale (umano) a controllare la propria traiettoria grazie al vento solare. 

Il Messenger compirà un altro volo ravvicinato nel settembre del 2009, prima di inserirsi in un'orbita definitiva nel 2011.