The X-Files è una serie televisiva prodotta dalla Fox per nove stagioni dal 1993 al 2002.
Malgrado un inizio un po' in sordina, nel corso degli anni la serie ha ottenuto un enorme successo di pubblico trasformandosi da serie di nicchia a serie mainstream tanto da diventare un elemento essenziale della cultura popolare televisiva degli anni '90. Il suo modo di mischiare elementi diversi presi da vari generi, in particolare da horror, fantascienza e dal classico thriller investigativo, è stato assolutamente innovativo. Questi elementi conditi dalla classica paranoia verso il mondo politico e tecnologico hanno determinato il successo della serie.
Altrettanto fondamentale è stata la caratterizzazione dei due protagonisti, Fox Mulder e Dana Scully. Mulder è un agente in disgrazia relegato nel seminterrato della sede dell'FBI. Gli vengono assegnati casi che i suoi colleghi non sono riusciti a risolvere o che contengono elementi inspiegabili e non del tutto razionali. È affiancato nel pilot da un altro agente, Dana Scully medico legale e soprattutto donna (anche se in inglese Dana è un nome principalmente maschile), il cui scopo è contrapporre la razionalità delle spiegazioni scientifiche alle fantasiose soluzioni paranormali che Mulder trova ai suoi casi. Il personaggio di Dana Scully è chiaramente ispirato a quello di Clarice Starling, il prototipo di agente donna dell'FBI interpretato da Jodie Foster nel 1991 ne Il silenzio degli innocenti. I due personaggi però sono totalmente differenti. Nel mondo reale delle investigazioni di polizia ciò che conta sono i fatti concreti coadiuvati da prove scientifiche con ricostruzioni del crimine e del profilo psicologico del criminale. A questo ci hanno abituato soprattutto le varie serie poliziesche degli ultimi anni. Il mondo di X-FIles invece è un mondo alla rovescia, non è reale, e ciò che conta è quanto veramente credi al soprannaturale e quanto sei disposto ad abbandonare il raziocinio. Dove il soprannaturale regna sovrano, acquistano valore l'intuizione, le emozioni, l'irrazionalità, tutte capacità che appartengono per intero al protagonista maschile Fox Mulder. Dana Scully invece è saldamente ancorata alla scienza, al pragmatismo, alla razionalità. Queste qualità sarebbero considerate fondamentali nel mondo reale, ma in quello di X-FIles sono assolutamente secondarie. Il risultato è che Fox Mulder è senza dubbio il personaggio centrale della serie, l'eroe che crede, che ha fede, che potrebbe reggere la serie anche da solo, mentre Dana Scully è soltanto una figura di contorno, uno sparring partner, un personaggio messo lì apposta per creare lo scontro, perché funga da specchio al protagonista. Dana Scully quindi è un personaggio creato “in funzione di” un altro personaggio, mentre Fox Mulder è autonomo, è il protagonista, il vero eroe.
In questa prospettiva Dana Scully non è un personaggio femminile innovativo ma al contrario riconferma la posizione di subordinazione delle donne nella società patriarcale.
Nel secondo film, per esempio, Scully lavora come chirurgo in un ospedale, ma la sua visione della missione del medico differisce alquanto dagli interessi economici della dirigenza e queste due visioni inevitabilmente si scontrano nel corso del film. Tutta la sua razionalità, la sua preparazione scientifica non riescono a convincere la dirigenza a continuare le cure su un paziente considerato terminale. Quando invece Scully ha successo? Quando segue i consigli di un pazzo visionario e pedofilo, quando decide di credere anche all'impossibile come fa Mulder quotidianamente nelle sue investigazioni, solo allora vince su tutti e salva il paziente. È incredibile. Scully deve trovare sempre le risposte negli altri, non è mai in grado di trovarle in se stessa. Al contrario Mulder non accetta mai la posizione razionale e scientifica di Scully e segue sempre la propria strada senza farsi influenzare. Non c'è parità tra i due personaggi nel film e non c'è mai stata neanche nella serie.
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