Ogni nazione ha dei momenti storici particolari; situazioni di grande impatto emotivo in cui si è venuta a trovare e che rimangono a tormentarla. Le file dei disoccupati in attesa di un pasto caldo nel 1929, dopo il crollo di Wall Street, è certamente una di queste.
E se adesso, invece, la crisi finanziaria negli Stati Uniti fosse così grave da costringere una parte della popolazione a emigrare altrove, in cerca di un lavoro?
Benvenuti allora ad Americatown, l'enclave di americani in una città di un paese che non è il loro, magari in un altro continente, contrappasso di tutte le Chinatown o le Little Italy della storia.
La rete HBO starebbe sviluppando Americatown una serie drammatica amibientata nel futuro, scritta da Bradford Winters (Oz, Six Degrees, The Bedford Diaries) e prodotta da Tom Fontana, Barry Levinson (Rain Man), Frank Marshall (fondatore della Amblin Entertainment e produttore di molti successi targati Steven Speilberg) e sua moglie Kathleen Kennedy. La serie sarebbe ambientata tra circa 25-40 anni e dopo che il declino degli USA ha costretto una parte della popolazione a emigrare in massa altrove, andando a formare delle comunità nelle grandi città straniere. I gruppi di americani assumerebbero così il ruolo degli stessi immigrati che adesso, a casa loro, vedono con tale ansia da erigere dei veri e propri muri, diventando i fuggitivi di una nazione debole e perdente.
Il progetto di Winters esiste da alcuni anni e in varie forme. In principio doveva essere una serie sull'immigrazione odierna nella città di New York, ma dopo aver incontrato il duo di produttori Fontana/Levinson per le produzioni HBO e quello Marshall/Kennedy, che stava cercando un progetto con questo tema, Winters ha pensato di percorrere una strada futuristica, mescolando l'incapacità del proprio paese di affrontare i disastri naturali alla crisi economica e all'aumento del prezzo del petrolio.
Il conseguente indebolimento degli Stati Uniti, finora visto in romanzi in bilico tra l'apocalittico e la fantapolitica, costringerebbero così una parte della popolazione ad abbandonarlo.
Gli eventi di questo periodo (rincari del petrolio e crisi dei mutui in testa), però, tingono di profetico il progetto di Winters, che dice: "Quello che sta accadendo ora è un vero e proprio disastro per molta gente e, in un certo senso, fa riflettere sul fatto che quello che ho immaginato possa accadere in Americatown sia qualcosa di impossibile."
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