È quasi un quarto di secolo che chi lavora in questa casa editrice si occupa di premi letterari: racconti ne sono stati letti tanti, e sebbene spesso quando si annunciano i finalisti si usino frasi di rito come "la scelta è stata difficile" e "la qualità di tutti i racconti era sopra la media", bisogna riconoscere che dagli anni ottanta a oggi la qualità media in realtà tendeva a scendere, anno dopo anno. Solo il lavoro portato avanti cercando di far crescere nuove generazioni di scrittori, aiutandoli e accompagnandoli, come quello svolto dai giurati del premio Alien e del premio Lovecraft, aveva permesso in parte di contrastare questa tendenza.
Non sono stati moltissimi, i racconti partecipanti a questa terza edizione del Premio Robot - o forse bisognerebbe dire quinta, calcolando le due edizioni bandite all'epoca della vecchia Robot - ma ci ha stupito, per davvero, la qualità più alta del solito: una netta inversione di tendenza. Niente "sentinelle", ovvero racconti in cui alla fine si scopre che l'umano è alieno o viceversa, niente "game over", ovvero racconti in cui si scopre che era tutto un videogioco. Qualcuno più ingenuo degli altri, certo, ma quasi tutti avevano comunque la loro storia da raccontare, un'idea alla base, alcune anche molto originali.
Ne abbiamo scelti sei per la finale, ma ne vogliamo segnalare diversi altri, che magari con appena un po' di lavoro potrebbero correggere quei piccoli problemi che hanno fatto sì che restassero fuori dal novero dei prescelti.
Ecco i finalisti.
Come creta nelle sue mani di Giorgio Burello
Testimoni di Geova di Marco Crescimbeni
L'eroe dei mille mondi di Clelia Farris
Siamo nati per morire di Samuele Nava
L'imperativo categorico della legge morale di Valentino Peyrano
Le città apparenti di Alberto Priora
I sei saranno valutati dalla giuria di Robot, composta da Vittorio Curtoni (direttore), Franco Forte (direttore responsabile), Silvio Sosio e Francesco Lato (redazione). Il vincitore sarà pubblicato sul numero di febbraio 2009 di Robot.
Segnaliamo invece i racconti: Babbilani di Stefano Noventa; Una voce nella notte di Giulio Carosio; Alla corte di Sandog di Lucia De Tullio; La creatura senza nome di Michele Piccolino; Rumspringa di Claudio Tanari; Ondata Kurgan numero uno di Gabriella Stanchina; Sangue gratis e altre favolose offerte di Sergio Calamandrei; Dio geometrizza sempre di Mauro Contini; Lucilla nella pancia del drago di Irene Vanni; L'ultimo pianeta di Fabio Aloisio; e un racconto senza titolo di un tale "Luke McCain".
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