Correva l'estate del 2006 quando Eureka sbarcò sugli schermi di Sci Fi Channel realizzando il record d'ascolto del canale con oltre 4 milioni di spettatori, un risultato che  è stato battuto solo quasi due anni dopo dalla miniserie Tin Man. Quasi tutti rimanemmo impressionati per la freschezza d'idee, la brillantezza dei dialoghi e  l'ingegnosa ambientazione. Tutto lasciava presagire che finalmente si potesse avere della fantascienza "leggera"  ma di buona qualità.

Invece dopo due stagioni, a mio avviso, la triste realtà è quella che ci si trovi innanzi a speranze infrante.

Dopo una seconda stagione fatta più di bassi che di alti,  l'avvio di questa terza conferma la tendenza al ribasso con una serie intrappolata in un paradosso temporale che suona come una vera presa in giro dello spettatore, con personaggi (anche principali)  che vanno e

Tempi duri per Eureka con Eva Thorne in circolazione.
Tempi duri per Eureka con Eva Thorne in circolazione.
vengono senza troppe spiegazioni, con una trama che suona come qualcosa di visto e rivisto miliardi di volte.

Dalle parti di Sci Fi Channel sembra che la parola d'ordine ultimamente sia "appiattimento allo standard qualitativo", visto che ormai il canale è sempre più determinato a produrre programmi formalmente impeccabili e qualitativamente piatti (per non parlare della deriva più recente verso i "reality"). Basta dare un occhiata al palinsesto del materiale prodotto nell'ultimo anno dalla rete per avere ben chiara la situazione: Painkiller Jane, Flash Gordon, Sanctuary, Stargate Atlantis, Ghost hunters, Destination Truth, Scare tactics, la dicono lunga sulla direzione intrapresa.

Unica scheggia impazzita in questo panorama è Battlestar Galactica, che giusto per non smentire il teorema, chiuderà i battenti probabilmente ad appannaggio di qualcosa più in sintonia con gli standard proposti dal canale.

Ed è proprio a Galactica che questa prima puntata Bad to the Drone fa ampi riferimenti, con battute e citazionii talvolta grottesche ma per lo più grossolane. Per quanto riguarda la trama  purtroppo registriamo l'ennesimo incidente, l'ennesima super-invenzione impazzita, un pizzico di soap con problemi di cuore, un generale che non vede l'ora di sganciare ordigni a destra e manca e una brillante risoluzione di ogni problema all'ultimo momento grazie all'assioma "tarallucci e vino", e mi perdonino i lettori se ho svelato il finale ma sinceramente c'è ben poco da svelare.

Guardo la faccia dello Sceriffo Carter (Colin Ferguson) e mi chiedo se ormai sia preda di una qualche forma di paresi facciale  visto che è quella è l'unica espressione che gli abbia mai visto fare in tre stagioni, che pianga, che rida, che si diverta o che sia stupito. Fortuna che le spalle comiche, il super-nerd Douglas  Fargo (Neil Grayston), il paffuto e pettegolo  Vincent  (Chris Gauthier) e la  letale Jo Lupo (Enrica Cerra) riescono spesso a compiere il loro dovere strappando qualche sorriso allo spettatore riuscendo così a rendere  Eureka un prodotto comunque vedibile, anche distrattamente,  e l'ottimo 2,14 di rating lo conferma.

Resta comunque in bocca l'amaro della delusione di trovarsi di fronte a un' occasione sprecata, all'ennesimo prodotto promettente che invece è sprofondato nella melma della mediocrità.