La casa editrice Luca Sossella editore di Roma ha recentemente ristampato il saggio di Alberto Abruzzese La grande scimmia.
Questo saggio ha atteso molti anni prima di tornare in libreria. Il destino della piccola editoria molto spesso condanna a una rapida scomparsa alcuni lavori che si rivelano poi ricercati e godono nel tempo di una loro piccola mitologia. Ricordiamo che la prima edizione è del 1979 e questa nuova lascia il testo immutato con l’aggiunta di varie altre interessanti illustrazioni e una nuova prefazione.
La grande scimmia è un saggio che parla di cinema, ma questa definizione non rende giustizia a un'opera che offre molto di più, accompagnando il lettore attraverso varie tappe, partendo da Piranesi, il mesmerismo, Georges Méliès, Hoffman, Poe solo per citarne alcune, per arrivare a “la macchina collettiva” ovvero Tarzan, Frankenstein e King Kong. Infine nel capitolo finale “l’immaginario tecnologico” cioè il presente tra informazione e consumo.
L’autore. Alberto Abruzzese è nato a Roma nel 1942, si laurea in Lettere nel 1967 con Natalino Sapegno e Alberto Asor Rosa presso l'Università La Sapienza di Roma.
È un sociologo, scrittore e saggista di fama internazionale. Dal 2005 è professore ordinario di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e direttore dell’Istituto di Comunicazione presso l'Università IULM di Milano, dove è anche Prorettore per l’Innovazione Tecnologica e le Relazioni Internazionali.
Ha scritto molti saggi nel campo della letteratura, del cinema, della sociologia della comunicazione e della pubblicità, della storia sociale dell'industria culturale e delle innovazioni tecnologiche e di mediologia.
La quarta di copertina. Onore a King Kong, il film di consumo che appena all’inizio degli anni Trenta del secolo passato aveva spettacolarmente annunciato il punto di catastrofe della civiltà occidentale, fissando in un’icona indimenticabile il rapporto tra miti e tecnologia: Kong — la “grande scimmia” delle origini preumane — precipita dall’Empire State Building, il grattacielo più alto del mondo, e celebra il suo lutto nella metropoli più potente della terra.
Ecco il motivo del titolo da me scelto per questo saggio sul fantastico. Tuttavia, allora non avrei mai potuto immaginare che l’11 settembre 2001 la scena si sarebbe riprodotta nella realtà contemporanea esattamente nello stesso luogo simbolico e con il medesimo olocausto di carne umana. Non si adonti il lettore di questo accostamento tra la futilità di un film dell’industria culturale e un evento terribile come il crollo delle Due Torri di Manhattan. Sospenda almeno il giudizio, perché si appresta a leggere le ragioni di questo mio accostamento o quantomeno la sua iniziale prefigurazione, tracciata attraverso una serie di letture testuali in diversi territori mediali: letteratura, illustrazione, cinema, fumetti, persino i primi annunci della cibernetica di consumo.Alberto Abruzzese, La grande scimmia (2007), Luca Sossella editore, collana Intus legere 2, pagg. 206, euro 20,00
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