Il virus dilaga
“Halo: your world…only better…”(Wildcats 3.0)Fino a ora abbiamo seguito i punti salienti di un fenomeno abbastanza ristretto che comincia solo in questo momento a dilagare sul mercato anglofono e che da qui in poi sarà sempre più diffuso ed esteso. Cosa ricordare di questi ultimi anni?
Grant Morrison si dà a scenari apocalittici nei confronti della razza umana nella sua gestione di X-Men (New X-Men, Marvel Comics, 2001 – Marvel Italia, 2002). I mutanti si stanno moltiplicando a vista d’occhio e gli umani normali, baselines, cominciano a manifestare il gene che li porterà all’estinzione per lasciare il mondo in mano ai metaumani. In alcune sfumature ricorda qualche tematica legata al transumanesimo ma solo alla lontana e comunque non è nulla i più di quanto aveva provato Alan Moore con ben migliori risultati.


Il contesto diventa molto simile a quello trovato in Accellerando di Charles Stross o con quanto si intravede dagli ultimi romanzi di William Gibson, siamo in un mondo molto attinente al reale che potrebbe cominciare a muoversi verso la Singolarità. Jack Marlowe (Spartan) s’innesta in questa cornice spingendo a tavoletta l’acceleratore proprio verso la Singolarità in questione utilizzando allo scopo, con una dimestichezza ed una sottigliezza magistrali, tutte le risorse a sua disposizione come, in primo luogo, la Halo Corporation. Assistiamo ad una vera e propria guerra senza esclusione di colpi, in cui una megacorporazione tenta di prendere il controllo sia diretto che occulto del pianeta assorbendone i mezzi di comunicazione, influenzandone il mercato, manipolandone l’opinione pubblica e le strutture politiche. In contemporanea La Halo comincia a commerciare in derivati dell’avanzatissima tecnologia aliena dei Cherubini. Batterie che non si esauriscono, automobili che non hanno bisogno di carburante, computer sempre connessi e praticamente eterni a prezzi accessibili per ognuno saranno elementi a breve termine di monopolio commerciale ed a lungo utilizzati per minare proprio le basi di quella società di cui Marlowe si vuole impadronire. Un’ottica complessa ed a doppio binario volta ad utilizzare al meglio gli elementi costitutivi di quanto si vuol trasformare per catalizzare la trasformazione stessa. Emerge ancora una volta, come nello Stormwatch di Ellis, che uno dei fondamentali fattori, certamente non l’unico, per indirizzare l’uomo vero nuove dinamiche relazionali consiste nel liberarlo dai bisogni materiali, sulla cui soddisfazione ha basato la struttura della civiltà moderna. Considerazioni non molto dissimili dalle politiche demarchiste illustrateci da Alastair Reynolds nell’universo di Revelation Space o dalle basi su cui si fonda la Cultura di Banks o ancora alle cornucopie fornite dall’Eschaton (in Charles Stross) ai profughi che lui stesso ha distribuito per la Galassia.
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