Un nuovo flashback e torniamo alla fine degli anni Ottanta.


Sempre di Williams vale la pena ricordare Aristoi , che racchiude molti degli scenari già illustrati, dalla devastazione ecologica operata da una catastrofica proliferazione di nanotecnologie fuori controllo (il citato grey goo) alla simulazione virtuale in cui vengono tradotte e operano le coscienze digitalizzate dei protagonisti, dall’onniscienza (e onnipotenza) degli eredi dell’umanità richiamati nel titolo alla società rigidamente compartimentalizzata che rischia di degenerare in incubo distopico.
Le intelligenze artificiali e l’integrazione tra la psiche e la frontiera elettronica sono al centro di diverse opere che hanno fatto la storia del cyberpunk. Pensiamo al racconto Il prigioniero di Chillon di James Patrick Kelly (The Prisoner of Chillon, 1986), che si sviluppa in un ambiente claustrofobico, nell’atmosfera goticheggiante di un eremo alpino, intorno al controllo di una interfaccia neurale di ultimissima generazione; oppure al sofisticato hard-boiled ambientato nel Profondo Sud americano Morte della ragione (Death of reason, 1992), romanzo breve di Tony Daniel che si snoda su una complessa macchinazione politica orchestrata da agglomerati di interessi di stampo criminale, in cui umani eterodiretti sono ridotti al ruolo di pedine sacrificabili sullo scacchiere del potere economico-finanziario. E pensiamo a molti dei lavori di Tom Maddox: i racconti “Occhi di Serpente” (“Snake-Eyes”, 1986, in Mirrorshades) e “Spirito della notte” (“Spirit of the Night”, 1987, incluso nell’antologia Cyberpunk curata da P. Nicolazzini per la Nord, come pure i lavori citati di Kelly e Daniel), incentrati sulla dilagante autoconsapevolezza delle IA, e il suo romanzo del 1991 Halo in cui l’indagine sulle tematiche già prefigurate nelle opere brevi viene condotta su livelli sempre più profondi.
L’impatto delle manipolazioni biotecnologiche è invece esplorato da Lewis Shiner nel suggestivo “Fin quando voci umane non ci sveglieranno” (“Till Human Voices Wake Us”, 1984), racconto sostenuto da una tensione malinconica e crepuscolare, incluso da Sterling nell’antologia-manifesto del cyberpunk Mirrorshades.
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