Dopo il successo riscosso da Strangers in Paradise, concluso nel 2007, Terry Moore ha lanciato sul mercato la sua nuova creatura: Echo. Uscita a marzo di quest’anno e già al quarto numero la serie si destreggia fra vari generi mantenendo però, fin dall’inizio, una buona presa sulla fantascienza.
Famoso per lo spessore e la complessità dei suoi personaggi femminili, Moore sceglie come protagonista una giovane fotografa, Julie Martin, che si ritrova nel bel mezzo di uno dei momenti peggiori della sua vita. Un marito che vuole il divorzio, le bollette da pagare e il conto in rosso sono solo alcuni dei problemi che affligono Julie ma decisamente non i peggiori. Durante una sessione di fotografia nel deserto infatti sarà accidentalmente esposta ad “un’arma nucleare simbiotica” che si legherà permanentemente al suo corpo. Sulle sue tracce fin da subito ci sarà la strana corporazione HENRI, che ha creato l’arma, e naturalmente l’esercito degli Stati Uniti, per cui la stava sperimentando. Un inizio col botto insomma per una storia che, a sentire l’autore, porterà una donna sensibile e compassionevole ad affrontare difficoltà insormontabili.
Moore è un artista consumato che ha dimostrato di saper gestire intrighi complessi, trame avvincenti e personaggi ben caratterizzati, i suoi fumetti sono famosi per essere graditi soprattutto fra i non appassionati del genere, speriamo che il suo primo avvicinarsi al fantastico sia altrettanto proficuo.
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