A Valerio venne in mente una cosa.— Aspetta!Si alzò e urtò l’uomo con il Papapod, che lo bloccò afferrandogli un braccio, forse dietro il consiglio dell’intelligenza artificiale vaticana.Valerio si divincolò e corse tra i sedili ormai abbandonati della carrozza.
— Fermati!
La ragazza aveva un piede già fuori dal treno e lui la afferrò mentre si stava già piegando verso l’esterno, verso il binario dove erano scesi gli altri. La tirò dentro un istante prima dell’arrivo del nuovo treno, che urtò le persone sui binari scaraventandole ovunque, alcune oltre il recinto, altre a decine di metri di distanza e altre ancora contro le fiancate delle carrozze ferme. Lo spostamento d’aria, invece, spinse loro due tra i sedili, a rotolare abbracciati sul pavimento.
Sir Reginald lasciò il Cristallo e la mummia allentò la presa dalla sua gola per afferrarlo prima che cadesse sul pavimento. Sir Reginald arretrò, riflettendo su quello che avrebbe fatto adesso…
La Cell gli aveva fatto riapparire il file davanti agli occhi. Valerio allontanò il file e si rimise in piedi, aiutando la ragazza che, anche se ancora spaventata, gli stava timidamente sorridendo.
— Mi chiamo Valerio. Vediamo cosa possiamo fare insieme per aiutare gli altri. E tu, a proposito, come ti chiami?
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