Scognamiglio si alzò indignato: - Mi sembra il minimo, di fronte a tutto quello che è accaduto. Nemmeno lo tsunami di quarant’anni fa nel sudest asiatico provocò una tragedia di simili proporzioni. E lei insinua.... -Il giudice lo interruppe. - Il Procuratore sta solo esponendo delle ipotesi, ministro. Nessuno qui insinua alcunché. -Ma il putiferio non accennò a placarsi. Prosperi ci mise un po’ a capire il perché, poi vide gli uomini incappucciati sopraffare gli uscieri ed entrare nell’aula. Attentato. Un commando...- Sicilia Libera! -, urlò il capo, alzando il pugno verso il cielo. Seguì una raffica di mitra. Prosperi si riparò sotto un banco, mentre Scognamiglio non fece altrettanto. I loro due sguardi si incrociarono e Prosperi si chiese, per un istante, quale follia avesse ridotto il suo Paese a quel punto. Poi, si rese semplicemente conto che non sarebbe uscito vivo di lì e che tra qualche istante la verità sarebbe morta con lui.