Avevamo lasciato la squadra di Atlantis inviata a salvare Teyla che irrompeva nella sala giochi privata di Michael facendo scattare l'autodistruzione dell'edificio in un finale di stagione decisamente avaro di sorprese.
Alzi la mano chi aveva il fiato sospeso per questo cliffhanger sulla sorte dei nostri eroi, che come era prevedibile, stanno tutti bene nonostante sia loro piovuto addosso qualche milioncino di tonnellate di detriti dell'edificio collassato. Certo un po' acciaccati, con qualche graffio, ma assolutamente in grado di catapultarsi immediatamente in nuove e mirabolanti avventure.
Questa nuova stagione di Stargate Atlantis comincia quindi con le solite ingenuità che sono ormai il marchio di fabbrica di questa serie, e che lasciano quantomeno perplesso lo spettatore più smaliziato.
Fortunatamente la produzione si è ricordata che non si trattava di un episodio qualunque ma della season premiere e in quanto tale ha deciso di aprire la borsa e regalarci una bella battaglia spaziale con buoni effetti speciali a fare da contorno a tante belle sparatorie a profusione degne dei migliori teatri di posa di Vancouver.
Questo Search & Destroy, come è ormai tradizione per le season premiere di ogni Stargate che si rispetti, più che aprire una nuova stagione chiude a tutti gli effetti un ciclo.
In tal senso si inquadra l'ormai annunciata dipartita dalla serie della bella Samantha Carter (Amanda Tapping) che armi e bagagli in mano viene defenestrata senza tanti complimenti dal posto di comando di Atlantis tramite due dialoghi della durata di meno di un minuto complessivo.
Capisco che l'impalpabile presenza della Carter nella quarta stagione sia stata oggetto di feroci critiche, che la pellicola costa alla produzione e che l'introspezione psicologica, lo spessore e profondità del personaggio siano vocaboli più o meno sconosciuti a chi scrive le sceneggiature di Stargate Atlantis, ma un minimo di qualità e un po' di superficialità in meno forse sarebbero cose ben gradite allo spettatore e potrebbero alla lunga anche portare qualche beneficio allo show.
Certo non tutto è da buttare.
Stargate Atlantis, va detto in tutta sincerità, si lascia guardare e in definitiva rappresenta un discreto prodotto d'intrattenimento, di mestiere.
Ma dopo 4 stagioni si può anche dire che la fase di rodaggio sia ampiamente conclusa e trovarsi quindi di fronte a una quinta stagione che inizia con questo tenore non lascia a mio avviso molte più aspettative a coloro che continuavano a seguire la serie nella speranza che finalmente decollasse verso qualcosa di nuovo, o che perlomeno fosse in grado di raggiungere il livello della gemella SG-1 dei tempi d'oro, quando riusciva a incantare le platee con argomenti e storie anche semplici ma di grande effetto.
Purtroppo nulla di nuovo sotto il sole: lo show si ripropone sempre uguale a se stesso con i soliti clichè e le medesime ingenuità. La mediocrità regna sovrana ad Atlantis.
Peccato.
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