Il 3 giugno scorso gli astronauti presenti sulla stazione spaziale internazionale si sono preparati a una ridente passeggiata di sei ore e mezza, nel mezzo del nulla cosmico.
Al lavoro sono stati assegnati Michael Fossum e Ronald Garan Jr, il cui compito era di rimuovere tutti i cavi che collegavano il nuovo modulo di ricerca giapponese arrivato con lo shuttle Discovery, in modo da poterlo poi agganciare alla stazione tramite i bracci esterni della base stessa.
La missione ha subito un ritardo di circa un'ora, a causa del malfunzionamento del sistema di comunicazione interno della tuta spaziale di Fossum, che gli avrebbe impedito di comunicare sia con la stazione che con la Nasa.
Il nuovo modulo giapponese, chiamato Kibo (speranza), è più grande di quelli europei e americani già ancorati alla stazione e ha richiesto un viaggio dello shuttle già in marzo per far arrivare tutte le apparecchiature.
L'anno prossimo invece, arriverà una struttura per gli esperimenti esterni e un piccolo braccio robot, mentre i due più grandi sono arrivati con l'attuale spedizione.
Ma per i due astronauti non è finita. Una volta all'aperto hanno dovuto spostare un modulo di controllo, che serviva anche per il controllo di eventuali danni allo shuttle, seguito dalla pulizia dell'apparecchiatura che assorbe l'energia solare e che garantisce il funzionamento della stazione stessa, come la rotazione, la corrente e l'aggancio continuo con il sole stesso.
Nel frattempo la Nasa deve rimediare al peggiore danno alla piattaforma di lancio da 27 anni a questa parte. Che comunque non servirà prima di questo ottobre, quando verrà effettuato l'ultimo viaggio verso il telescopo spaziale Hubble.
Le iscrizioni sono aperte, se volete prenotarvi per la prossima passeggiata spaziale.
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