Oltre ai film di Philip K. Dick, Halcyon Company, la società che sta realizzando la nuova pellicola di Terminator, avrebbe intenzione di produrre anche videogiochi ispirati alle opere dello scrittore, attraverso una sussidiaria, Halcyon Games, istituita l’anno scorso. Un’operazione simile in passato aveva portato al rifacimento per personal computer di Ubik (1998), curato dalla francese Cryo. Nel 1999 Westwood Studios e l’editore nordamericano Electronic Arts avevano invece recuperato le atmosfere cinematografiche di Blade Runner nell’omonimo videogame, un’avventura grafica per Pc rimasta un cult. Entrambi figurano nella lista degli adattamenti accreditati sul sito della fondazione che amministra l’eredità intellettuale di Dick, al contrario dei tie-in di Total Recall e Minority Report. A volte è meglio dimenticare (seanbaby.com/nes/egm15.htm).
Ma anche altri autori di videogame si sono ispirati alle visioni di quello che è stato un grande maestro della fantascienza.
Uno su tutti Hideo Kojima. Oggi vera e propria star del digital entertainment grazie alla saga di Metal Gear Solid, della quale il 12 giugno uscirà il quarto e conclusivo capitolo per Playstation 3, nel 1988, affascinato dai toni neo-noir del film di Ridley Scott, il game designer nipponico aveva firmato Snatcher, nome con cui nel gioco vengono identificati i replicanti. Siamo nel 2047, avvolti in un futuro tecnologico e decadente, a cinquant'anni da una catastrofica epidemia che ha dimezzato la popolazione globale. Tra le ombre dei grattacieli di una metropoli giapponese, si aggirano creature sintetiche che uccidono le persone per prenderne il posto. Sul caso indaga Gillian Seed, in forze a una squadra di cacciatori di replicanti, ma colpito da una misteriosa amnesia. Proprio recentemente, Kojima avrebbe ventilato l’ipotesi di un remake.
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