Un anello etereo mancante in grado di generare, però, entità vive; un tratto di evoluzione che rimane sotto la sabbia e la cui logica si può soltanto intuire come frutto di una visione folgorante. Parliamo di un’intelligenza inumana che si genera nel virtuale per un motivo scatenante qualsiasi, la cui genesi affonda in terreni profondi e che diviene utente del Web 2.0 globalizzato piuttosto che di quelli alternativi, che entra in SL con facilità estrema, pari soltanto a quella del gestirsi un blog o di frequentare un forum (entità arcaiche figlie di un Web pre 2.0, rimaste comunque vitali). Un Inverno Muto

Il futuro che stiamo respirando ogni giorno in dosi sempre più elevate sarà forse il gas che respireranno gli utenti virtuali nelle loro giornate da social networking esasperato? Aveva ragione Bruce Sterling: il mondo si muove in cladi. E il side-effect delle nostre attuali azioni potrebbe influenzare la vita che abbiamo involontariamente creato, educato.
Un po’ come dire che la storia si ripete e chi non la conosce, purtroppo per lui, è destinato a rimanere nell’ignoranza e in balia di chi ne sa di più. Un po’ come dire che c’è assoluta necessità di capire cosa stiamo facendo, e di piantarla di vivere alla giornata cercando solo l’immediato guadagno

A pensarci bene, il mondo virtuale potrebbe benissimo non esistere. È solo il mezzo, non la causa del nostro decadere. Il basso futuro è già pronto a devastarci perché noi ci stiamo devastando in nome del nulla: attraverso le metafore - come il genere fantastico insegna - forse riusciamo a capirlo meglio.
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