Mentre i fan della prima ora si arrovellano sugli ipotetici contenuti del capitolo due della trilogia fantascientifica firmata Bioware, l’universo di Mass Effect è in piena espansione. Drew Karpyshyn, lo sceneggiatore del gioco, già autore del cult Star Wars: Knights of the Old Republic, ha ultimato il secondo romanzo, che uscirà in Usa a luglio. Dopo aver raccontato con Revelation gli antefatti, Ascension mostrerà lo stato della galassia di Mass Effect nei mesi immediatamente successivi all’avventura con cui lo sviluppatore canadese ha fatto incetta di premi.
Ma di cosa stiamo parlando? Di una magistrale space opera, che è in fondo la risposta del mondo dei videogame alle Guerre stellari di George Lucas, rilette in chiave più squisitamente fantascientifica, all’alba digitale del terzo millennio. Nel cast gente come Lance Henriksen (Bishop di Aliens), Marina Sirtis (miss Star Trek) e Keith David (l’Iman di Pitch Black).
Se fino a ieri avevate la scusa che era solo per Xbox 360, console sulla quale il gioco ha esordito a novembre, adesso non vale più. Da questo weekend Mass Effect è infatti disponibile anche in versione aggiornata e corretta per Pc, pubblicata da Electronic Arts (che nel frattempo ha acquisito l’intera Bioware). L’interfaccia è stata completamente ridisegnata per venire incontro alle esigenze punta e clicca del pubblico abituato a mouse e tastiera, ma chi preferisce può continuare a usare il joypad, in barba alle abbondanti sparatorie.
Come ormai molti titoli per personal computer, anche Mass Effect richiede un’autenticazione online per completare l’installazione. In cambio, Bioware regalerà a tutti gli utenti registrati una mini-avventura scaricabile, che si inserisce ai margini della trama principale. Grande all’incirca quanto una sezione del gioco originale, si intitola Bring Down the Sky. Sullo sfondo un asteroide in rotta di collisione con una colonia di terraformanti e nel centro del mirino una misteriosa razza di umanoidi con quattro occhi.
I rapporti fra i vari popoli di un moderno parlamento galattico in cui gli uomini sono gli ultimi arrivati fanno da leit motiv a tutto il primo capitolo della trilogia di Mass Effect, nel quale il giocatore, con le sue scelte, sarà chiamato a plasmare il futuro dell’universo. Mischiando elementi d’azione con le maglie larghe della narrativa libera dei giochi di ruolo, in cui ogni problema presenta almeno due soluzioni, in realtà Bioware non offre una sola avventura, ma tanti viaggi epici a propria immagine e somiglianza in compagnia dell’equipaggio della Ssv Normandy, la nave spaziale che vi scorterà nel peregrinare per pianeti, a caccia di indizi su un’antica minaccia legata all’inossidabile mito dei precursori. Nei panni del comandante Shepard, non a caso un protagonista che può essere creato ad hoc, definendone sesso, caratteristiche e aspetto, ci si può muovere da un estremo all’altro, dalla rettitudine più integerrima del miglior Jack di Lost alla spietatezza più sfrontata del peggior Sawyer, decidendo di volta in volta come agire e le tappe del percorso. In mezzo le mille sfumature di un succo concentrato di science fiction, preparato dai maestri di casa Bioware.
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