Quando nel lontano ottobre del 1995 Neon Genesis Evangelion fu trasmesso in Giappone, il mondo degli anime e dei manga versava in uno stato comatoso. Le produzioni dei primi anni '90 non avevano più nullla a che fare con i prodigiosi fasti dei favolosi anni '70 e '80 e sempre meno serie venivano esportate. Questo discorso valeva in particolar modo per i cartoni animati con i robottoni: da anni ormai non venivano più realizzati prodotti del genere, ormai le storie erano diventate così trite da aver reso palese anche al più sfegatato dei fans che simili serie televisive erano create solo per far vendere pupazzi alle industrie dei giocattoli (che guarda un po', in Giappone corrispondono spesso alle stesse produzioni).
Finché a metà degli anni '90, una piccola casa, la Gainax, già famosa per piccoli capolavori come Gunbuster, Nadia - Il Mistero della Pietra Azzurra e I Cieli di Honneamise, non se ne uscì fuori con questo anime. E da allora per il mondo dei cartoni animati giapponesi nulla fu più uguale, così come per il suo regista, Hideaki Anno, il cui prestigio è diventato tale che persino le sue opere più leggere e scanzonate (come il film live action di Cutie Honey) hanno una risonanza immediata tra gli otaku di tutto il pianeta. Sembra quasi che tutto il mondo degli appassionati sia sempre in attesa che arrivi un'altra opera che possa avere lo stesso effetto dirompente di questa ultima.
A febbraio 2007 vengono accotentati: in un'intervista rilasciata sul settimanale giapponese Newtype, proprio il regista Anno annuncia che Evangelion farà il suo ritorno. Quattro nuovi film rivedranno la trama proposta nella serie a puntate e si concluderà il tutto con un altro finale (a tutt'oggi il terzo): questo sarà il progetto Rebuild of Evangelion. A settembre del 2007 è uscito il primo film della tetralogia, Evangelion 1.0 You Are Not Alone e per il 2008 uscirà il secondo film Evangelion 2.0.
Perché di Evangelion si parla tutt'ora con lo stesso entusiasmo da dieci a questa parte? Non è tanto per la realizzazione tecnica (una pietra miliare per l'epoca tanta la qualità), i combattimenti o altro. La motivazione sta tutta nel suo intreccio. Non si vuole qui dare giudizi di valore, anche perché Evangelion si adora come lo si detesta. La sua trama è così criptica, densa di misteri e riferimenti alla religione e alla filosofia e infine, ma non per ultimo, tanto introspettiva da renderla agli occhi di una metà del cielo superba e agli occhi di un'altra insopportabile. Comunque la si voglia vedere questo anime ha lasciato un segno e nessun'altra serie è riuscita a eguagliare la quantità di stupore e di polemiche che Eva e il suo regista hanno avuto la capacità di scaturire.
In effetti, in quale cartone mai si è visto un finale in cui tutti i personaggi parlano fuori campo dei motivi per cui non riescono a comunicare e dunque a essere felici, mentre sullo schermo della televisione passano gli schizzi preparatori del cartone e subito dopo le pagine della sceneggiatura? E per quale altro anime da anni i fans si sperticano in forum e dibattiti vari per cercare di capire quale è il vero significato della storia? Di tutto si può dire di Eva, in negativo e in positivo, ma di sicuro una cosa su cui nessuno potrà contrabbattere è questa: Evangelion ha rappresentato e ancora rappresenta una novità. Non c'è niente di paragonabile ad esso prima della sua realizzazione e la sua costante freschezza sta nel fatto che ancora adesso non esiste nulla che ne abbia eguagliato il livello di sperimentazione visiva e narrativa.
Viene dunque spontaneo domandarsi: ci sarà riuscita questa nuova versione cinematografica? A giudicare dai blog dei primi spettatori sembra proprio di no. Il primo film infatti non è altro che una versione ripulita e aggiornata dei primi sei episodi dell'anime, un collage delle scene più importanti condensate in 90 minuti. Non è nemmeno la prima volta che la Gainax e Anno compiono questa operazione, già il primo film di Evangelion, Death and Rebirth faceva da preludio al secondo (The End of Evangelion) riassumendo nella prima parte tutta la serie televisiva. Più che un genuino frutto dell'immaginazione dunque, questo film (e forse tutta quanta l'operazione) sembra essere nient'altro che il tentativo ultimo di spremere la gallina dalle uova d'oro che rappresenta per il mondo del merchandising e dell'industria dell'animazione Evangelion. Certo è presto per giudicare, magari il quarto film saprà davvero con il suo nuovo finale colpire alle fondamenta il mondo dell'animazione e della fantascienza. L'unica cosa che si può fare è attendere, magari nel frattempo guardando il live action di Cutie Honey.
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