Molti scrittori di fantascienza e circa un’ottantina di ospiti hanno partecipato all’inizio di aprile alla “32nd annual Jack Williamson Lectureship”, il tradizionale ciclo di conferenze dedicato a Jack Williamson tenutosi alla Eastern New Mexico University. Si trattava di una ricorrenza particolarmente importante, il centenario della nascita, in quanto Williamson, uno dei più importanti scrittori di fantascienza di sempre, scomparso il 10 novembre 2006, era nato proprio nell’aprile del 1908.
Durante gli incontri è stato annunciato che i responsabili del Jet Propulsion Laboratory (JPL), il centro di ricerche della NASA che si sta occupando del Mars Exploration Rover, l’esplorazione della superficie del pianeta rosso tramite robot, hanno deciso di attribuire i nomi di alcune località geografiche marziane in onore di alcuni famosi scrittori di fantascienza e del fantastico: Jack Williamson, Roger Zelazny, C.S. Lewis e Fredric Brown.
Nel novembre del 2006 Patricia Rogers, fan di lunga data di Williamson, ha contattato il Dottor Larry Crumpler, vulcanologo del Museum of Natural History del New Mexico e anche parte dello staff che si occupa di dare nomi alla superficie di Marte, suggerendogli di dare ai crateri, ma non solo a loro, i nomi di importanti scrittori di fantascienza. Il suggerimento è stato accolto.
Le località che hanno preso il loro nome da Williamson e da Zelazny si trovano sul Mitchelltree Ridge, vicino alle Columbia Hills, una serie di colline situate all’interno del cratere Gusev e osservate direttamente dalla sonda Spirit, che hanno ricevuto i loro nomi dai membri dell’equipaggio rimasti uccise nel rientro dello Shuttle Columbia.
Va ricordato, però, che si tratta, per ora, di nomi attribuiti in maniera “non ufficiale” e soprattutto per ragioni pratiche di orientamento, dato che la nomenclatura ufficiale delle caratteristiche geografiche presenti sui pianeti e sulle loro lune, spetta alla International Astronomical; però la Gazette of Planetary Names spiega che i crateri più grandi (almeno di 60 chilometri di diametro) ricevono i loro nomi da scienziati del passato che hanno contribuito allo studio di Marte e da scrittori che hanno contribuito in generale alle conoscenze e al folklore sul pianeta rosso.
Rimane in ogni caso un ottimo riconoscimento a chi ci ha permesso di sognare. Betty Williamson, vedova dello scrittore ha detto: “Penso che sia una cosa meravigliosa. Credo che Jack sarebbe stato entusiasta del fatto che una parte di Marte porti il suo nome”.
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