La Fazi Editore presenta in aprile la nuova edizione, con nuova traduzione, del romanzo L’uomo nel Labirinto (The Man in the Maze, 1968), scritto da un grande della fantascienza: Robert Silverberg.
Fazi si sta dedicando da tempo alla riedizione delle opere di qesto grande autore, e come i precedenti titoli (Il libro dei teschi, L’amore al tempo dei morti e Morire dentro), anche questo è un romanzo senza tempo: non ha perso assolutamente nulla della sua freschezza e originalità.
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta in Italia con il titolo La città labirinto (Urania n. 468) e ha avuto tre edizioni successive.
Robert Silverberg è molto conosciuto nell’ambiente della fantascienza, ma solo. E' nato nel 1935 a New York, ha esordito nella narrativa nel lontano 1954 con un racconto (Gordon Planet) e per anni ha scritto in maniera frenetica, arrivando a scrivere quasi cento romanzi, oltre quaranta antologie personali e moltissimi racconti che sono stati inseriti in decine e decine di antologie. Ha scritto anche saggi e altro al di fuori della fantascienza.
Nella sua carriera ha vinto quattro Premi Hugo, cinque Premi Nebula e nel 2004 è stato insignito del Premio Grand Master. Recentemente Robot ha pubblicato un suo racconto (A ritroso, Robot 51), e una intervista (Robot 53). Non è ancora sicuro, ma ci sono buone possibilità che venga in Italia ospite dell'Eurocon di Fiuggi nel 2009.
L’uomo nel labirinto è la storia di Dick Muller che, durante un viaggio spaziale, ha avuto la ventura di entrare in contatto con degli alieni e di soggiornare per un anno sul loro pianeta.
Questo incontro o il soggiorno su quel pianeta gli ha procurato una strana malattia: una impossibilità totale a sopportare la vicinanza di altri uomini. Dotato di poteri telepatici che non riesce a governare ha scelto di “esiliarsi” su Lemnos, un pianeta disabitato ma sede di un vastissimo labirinto misterioso e pieno di trappole mortali.
Ma la Terra non lo ha dimenticato e ora ha bisogno di lui.
Nel volume una interessante introduzione di Neil Gaiman.
La quarta di copertina: In un deserto arido e piatto si leva un’inespugnabile città-labirinto, piena di insidie e di miraggi, di trabocchetti e di trappole mortali. Intorno la solitudine cristallina e perfetta di Lemnos, un pianeta a novanta anni-luce dalla Terra abbandonato da una razza aliena, ormai estinta.
Al centro esatto del labirinto vive un uomo che ha scelto l’esilio e si è lasciato alle spalle ogni cosa, amori, sogni, ambizioni. L’ultima missione che ha portato a termine gli ha inflitto segni indelebili, tanto da costringerlo a un isolamento senza scampo: è affetto da un misterioso cancro dell’anima, una ruggine interiore che attanaglia la mente e il corpo di chiunque gli si avvicini. Nella sua umanità ferita, nella sua clausura, dilaga l’invincibile incomunicabilità delle creature e delle coscienze. È un appestato, e la peste che porta dentro di sè è la verità.
A un tratto però, qualcuno spezza il suo isolamento e tenta di raggiungerlo: la razza umana è in pericolo e solo l’uomo nel labirinto in grado di condurla in salvo. Sempre che accetti una nuova missione, e che la città non si chiuda come una morsa su chi vorrebbe violarne i confini.
Con misura magistrale, Silverberg ripercorre la geometria del Filottete di Sofocle proiettandola nel silenzio infinito degli spazi. Un mondo senza forma e senza armonia, popolato da misteriosi esseri alieni e pallide apparizioni di stelle, in cui si avverte la vibrazione sorda di un’eterna solitudine morale.
L’uomo nel labirinto di Robert Silverberg (The Man in the Maze, 1969), traduzione di Riccardo Valla, Fazi Editore, collana Le Strade, pag. 282, euro 16,00.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID