Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, l’Italia sta vivendo un momento molto difficile. È il cosiddetto periodo degli anni di piombo, durante il quale i telegiornali e i quotidiani si riempiono di notizie sempre più allarmanti e drammatiche. Sono gli anni del terrorismo politico delle Brigate Rosse, dei sequestri di importanti uomini politici come Aldo Moro, delle stragi come quella alla stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto del 1980, e di tanti altri cruenti eventi di cronaca nera che funestano le pagine dei giornali. Come se non bastasse, è sempre in questi anni che in Italia e in tanti altri paesi d’Europa l’eroina miete un numero sempre più crescente di giovani vittime, fino a colpire anche ragazzini tra i dodici e i quattordici anni, come verrà poi raccontato nel libro simbolo sull’eroina, Cristiane F. Noi i ragazzi dello zoo di Berlino, e nel film tedesco da esso derivato nel 1981. Una delle cause della massiccia diffusione della droga è rappresentata dalla delusione dei giovani verso il mondo in cui vivono e dall’assenza di aspirazioni o sogni che li possano aiutare a credere in qualcosa per cui lottare e impegnarsi. Per poter infondere fiducia e scuotere i più giovani a reagire di fronte a questi eventi c’era bisogno di

La creazione dell’edizione italiana
Scoperta casualmente da Nicoletta Artom ad una mostra-mercato dedicata ai programmi televisivi, Goldrake (Ufo Robot Grendizer in originale, mentre all’epocala Rai lo chiamò Atlas Ufo Robot) conquista fin da subito i favori della sua scopritrice che, insieme al collega Sergio Trinchero, farà pressione sui dirigenti Rai per poter trasmettere il prima possibile questa innovativa serie animata giapponese. Anche se inizialmente scettici, i dirigenti acconsentono dando il via libera alla Artom e alla creazione dell’edizione italiana di questo cartone.Goldrake era stato in precedenza acquistato dalla tv francese Antenne 2, ma dato che non era piaciuto a Jacqueline Joubert (responsabile dei programmi per ragazzi di quella rete televisiva) l’inizio della sua messa in onda in Francia era stata stabilita per il 3 luglio 1978, in modo da evitare un pericoloso flop negli ascolti. In questo modo i curatori dell’edizione francese avevano tutto il tempo per realizzare un lungo e faticoso lavoro di adattamento sulla serie animata, volto a cambiare quasi tutti i nomi dei personaggi (l’unico a mantenere il nome originale è il cattivo Re Vega, qui però anche chiamato “Le Grand Stratèguerre”), dei luoghi e dei veicoli che in essa vi compaiono. Si decide persino di togliere dai dialoghi tutti i riferimenti a città e luoghi giapponesi presenti nella serie, ambientando le vicende in una zona imprecisata della Terra e tagliando tutte le immagini in cui compaiono degli ideogrammi giapponesi.
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