Charlie's Angels passerà alla storia del cinema non tanto per le evoluzioni ginniche delle protagoniste, per le loro tenute vistosamente sexy e per i loro combattimenti in stile cinema di Hong Kong quanto piuttosto per essere stato il primo film tratto da una serie di successo a fondere perfettamente le atmosfere originali del telefilm anni Settanta con l'aggiornamento tecnologico, stilistico e visivo del cinema del Duemila. Glamour al punto giusto e divertente quanto e forse anche più di un fumettone Charlie's Angels è un film piacevole e imprevedibile in cui tutto viene portato alle massime conseguenze da una regia con lo stile da videoclip tipica di chi - come il regista trentenne ed esordiente McG - è cresciuto guardando MTV. Dinamico e piacevole per l'idea palesemente falsa e al tempo stesso rassicurante per i maschi che in fondo queste donne bellissime e indipendenti aspirano a tornare a casa da un uomo che le aspetti, Charlie's Angels è una divertente storia di amicizia e avventura di tre pupe che devono fare di tutto pur di salvare la vita e l'identità segreta di un miliardario anonimo ed enigmatico che finanzia le loro operazioni. Nei panni del fido Bosley (il titolare dell'agenzia di investigazione) c'è il veterano Bill Murray così come troviamo disseminati lungo il corso della pellicola anche Matt Le Blanc di Friends, Tim Curry de Il rocky horror picture show e l'anche qui cattivissimo Sam Rockwell de Il miglio verde come prototipi maschili che hanno a che fare con queste donne scatenate e - in tutti i sensi - irresistibili. Charlie's Angels è un film gradevole e divertente che per un'ora e mezza ti incolla alla poltrona, forte delle esperienze ormai consolidate di un cinema d'azione di tutto rispetto da cui questa pellicola ha ereditato comunque qualcosa. Le maschere di Mission Impossible, i combattimenti di Matrix , gli inseguimenti, le evoluzioni e le battaglie a mani nude (gli angeli del 2000 non portano pistole) trasformano questo film in un prodotto nuovo e decisamente molto interessante. Con punte di ironia che derivano dalla presenza di attori come il Tom Green di Road trip, come la corsa in stile formula 1 di una macchina a stelle e strisce e una di una compagnia che si chiama Red star (cari nemici russi dove siete finiti! Urlano gli sceneggiatori) e - soprattutto - come la scena iniziale quando sull'aereo di linea che sta per esplodere viene proiettato T.J. Hooker - il film e una delle protagoniste (travestita con la maschera di LL Cool J) esclama: "Che noia! Un altro film tratto da un telefilm..." Una frase che certo non si addice a questi nuovi angeli del millennio che hanno il corpo e le movenze di Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu.