Chernobyl, 2011. Un gruppo di stalker, sorta di guide-cercatori capaci di penetrare in quelle aree inaccessibili che custodiscono portentose eredità lasciate dagli alieni, riesce a violare l’interno dell’impianto nucleare di Chernobyl, nel cuore della Zona.
In quell’ambiente ostile, dove ben pochi oserebbero avventurarsi dopo la seconda catastrofe che ha fatto impallidire la memoria della tragedia del 1986, prova a sopravvivere il protagonista di Stalker: Clear Sky, sparatutto in soggettiva di carattere esplorativo, in cui gli ucraini GSC Game World raccontano gli antefatti del loro precedente Stalker: Shadow of Chernobyl. Già nel titolo il richiamo è al romanzo Picnic sul ciglio della strada di Arkadij (1925 — 1991) e Boris (1933) Strugackij, dal quale Andrej Tarkovskij trasse il film Stalker del 1979. Il gioco, pubblicato per Pc da Deep Silver, arriverà in Italia il 29 agosto.
Non è l’unico videogame che dimostra la predilezione degli sviluppatori dell’Est per la narrativa fantastica.
Proprio all’opera dei fratelli russi della fantascienza ha recentemente attinto anche lo studio Burut, di Voronezh, nella Russia sud-occidentale, per una versione ruolistica di È difficile essere un dio, titolo per Pc appena giunto nel nostro Paese grazie a Ubisoft, mentre il giallo di Dead Mountaineer's Hotel è stato trasformato in un’avventura punta e clicca dalla software house Electronic Paradise, con base a Kiev. La storia è ispirata all’omonimo libro del 1970 degli Strugackij (tradotto in inglese anche come Inspector Glebsky’s Puzzle), nel quale un ispettore della polizia, capitato in un albergo sperduto sulle Alpi, rimane isolato nella remota località a causa di una valanga e in compagnia di ospiti perlomeno stravaganti. Quando uno di loro muore, per il poliziotto inizia un’indagine che comporterà il confrontarsi con fenomeni apparentemente inspiegabili, in un clima di crescente tensione.
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