Improvvisamente Ariaura ebbe uno spasmo, come se fosse stata sottoposta a un elettroshock, e strinse i braccioli del trono. Il volto fu attraversato da un brivido, la bocca si torse e la testa cominciò a scuotersi.Il pubblico rimase in attesa fremente. Il corpo della donna ebbe un altro scossone, finendo per sbattere contro lo schienale, per poi essere attraversato da una serie di spasmi e fremiti, e molte altre scosse.Questa situazione andò avanti per un minuto intero, mentre il tema di “Mars” prendeva pian piano corpo dietro di lei e la luce sul palco si mutava in rosa. Poi la musica cessò di colpo e la donna si lasciò andare quasi senza vita sul trono.

Rimase lì per un intervallo di tempo ben calcolato per poi risollevarsi a sedere rigida, con lo sguardo fisso in avanti, e le mani che scendevano morbide sopra i braccioli del trono.

– Sono Isus – disse con una voce tonante che sembrava un’imitazione di “Chi osa avvicinarsi al grande Oz?”

“Io sono l’Illuminato, servo di quello che è chiamato il Testo e la Prima Fonte. Dal nono livello del piano astrale io vengo – tuonò, – per voi aiutare nei vostri viaggi spirituali.

Per ora era una copia esatta di Romtha, fin anche alla luce rosa e al numero del livello del piano astrale, ma accanto a me Kildy si sporgeva in avanti in speranzosa attesa.

– Per voi parlare della verità venuto sono – rimbombò Isus, – per voi svelare l’alto io interiore.

Mi accostai a Kildy e le sussurrai: – Perché mai sul piano astrale non imparano a usare correttamente la grammatica?

– Shh – sibilò Kildy, intenta ad ascoltare quello che Isus stava dicendo.

– Io voi porto saggezza da lungo tempo perduta del Lemuria regno e le profezie di Antinoo che voi aiutino in questi giorni difficili, perché in tempo tribolato voi vivete. Ultimi giorni dell’Era Presente questi sono, giorni pieni di ansia e di attacchi terroristici e di relazioni disfunzionali. Ma voi, io dico, cercare non dovete verità all’esterno ma all’interno, perché voi soltanto di vostra felicità responsabili siete, e se uscir fuori da cattiva relazione questo significa, voi fate. Cercare dovete la vostra essenza interiore e creare la vostra realtà interiore. L’universo voi siete.

Io non sapevo cosa mi sarei dovuto aspettare esattamente. Certo, almeno qualcosa, ma fino a quel momento era solo la solita spazzatura New Age, una miscellanea di stronzate medianiche, consigli di auto-analisi, pseudo-scritture e brodino di pollo per curare l’anima.

Lanciai uno sguardo di sottecchi a Kildy. Stava seduta in avanti, con ancora il cuscino abbracciato stretto sul suo petto, il suo viso bellissimo perso nell’attesa, la bocca appena un attimo aperta. Mi chiedevo se non fosse stata realmente catturata da Ariaura. Questo è sempre possibile, anche per gli scettici. Kildy non sarebbe stata la prima a essere ingannata da un’illusione abilmente costruita.

Ma in questo caso non c’era alcun segno di abilità e neppure di originalità. Quella roba di Lemuria proveniva da Richard Zephyr, il “Voi siete l’universo” da Shirley MacLaine, mentre il modo di comporre le frasi era puro e semplice Yoda.

E poi stavamo parlando di Kildy, lei che non abboccava a nulla, neppure al levitatore devico. Doveva avere una ragione più che valida per sganciare duemila testoni per questa cosa, ma per il momento io non la intuivo neppure lontanamente.

– Che cosa volevi che vedessi di preciso?

– Shhh!

– Ma paura non abbiate – continuava Ariaura, – perché una Nuova Era arrivando sta, un’era di pace, di illuminazione spirituale, quando voi… che state facendo qui ascoltando questo confuso sproloquio?

Alzai lo sguardo attento. La voce di Ariaura si era trasformata nel mezzo della frase, passando dal basso cavernoso di Isus a un gracchiante tono baritonale, e anche i suoi modi erano cambiati. Si sporse in avanti, con le mani sulle ginocchia, osservando in modo minaccioso il pubblico. – Sono un sacco di farfugliamenti infernali – disse in tono ostile.

Guardai Kildy: aveva gli occhi fissi sul palcoscenico.

– Queste fesserie sono anche peggio delle ampollose melensaggini che puoi ascoltare durante un chautauqua – gracchiò la voce.

Chautauqua? pensai. Che diamine...?

– Ma voi siete qui seduti, con le bocche spalancate, come dei bifolchi a un raduno di contadini dell’Arkansas, intenti ad ascoltare un predicatore incanta-serpenti, in attesa che lei possa risolvere i vostri amori e curare i vostri calcoli…

La donna accanto a Kildy ci guardò con espressione interrogativa.

Due degli uscieri che stavano in piedi accanto alle pareti si scambiarono sguardi corrucciati, e sentivo crescere un mormorio fra qualcuno degli spettatori.

– Voi sciocchi siete stati realmente catturati da questi incomprensibili scioglilingua mistici? Ma certo che lo siete stati. Questa è l’America, patria degli imbecilli e dei somari! – disse la voce, con il brusio che diventò un mormorio più definito.