Un sosia di Brad Pitt spuntò sul palco con in mano un microfono a cono per comunicarci le regole del gioco. Niente flash (anche se ci avevano confiscato tutte le macchine fotografiche), niente applausi (spezzano la concentrazione di Ariaura), nessuna pausa per il bagno. – Il legamo cosmico con Isus è estremamente fragile – spiegò Brad, – e il movimento del pubblico o la chiusura di una porta possono rompere il contatto.Bene. Oppure Ariaura aveva imparato un po’ di lezioni all’Erhard Seminars Training, workshop di crescita individuale, compreso il fatto che la gente distratta dalla sua vescica è meno probabile che noti il linguaggio artefatto e privo di senso come quello che l’uomo stava propinandoci adesso:– Ottantamila anni fa Isus era un alto sacerdote di Atlantide. Ha vissuto per trecento anni prima di lasciare questo piano terreno e acquisire la saggezza delle ere…

Quali ere? La Neolitica o la Paleolitica?

Ottantamila anni fa c’era ancora l’uomo di Neanderthal.

– … ha parlato con l’oracolo di Delfi, ha studiati i sacri scritti dei Rosacroce…

Rosacroce?

– Ora osservate mentre Ariaura lo chiama dal Tutto Cosmico perché condivida con noi la sua saggezza.

Le luci si fecero di un rosa intenso, mentre gli stendardi di chiffon cominciarono a svolazzare, come se dietro di loro ci fosse una brezza leggera. Correzione: impianto luci e ventilatori all’avanguardia.

Il vento crebbe di intensità e per un istante mi domandai se Ariaura fosse intenzionata a svolazzare dentro sorretta da un filo, ma poi il sipario dorato si aprì, rivelando una curva scalinata nera e Ariaura, con un caffetano di velluto viola e il suo sacro amuleto, la discese sulle note di Planets di Holst per poi fermarsi con fare drammatico in piedi davanti al suo trono.

L’audience non prestò attenzione all’imperativo sul “nessun applauso” e Ariaura sembrava attenderselo. Rimase lì in piedi per almeno un paio di minuti, scrutando con fare regale la folla. Poi alzò le braccia come per impartire una benedizione, per poi abbassarle di nuovo, facendo tacere il pubblico. – Benvenuti, Seguaci della Verità Divina – disse con voce briosa, stile Oprah, e giù di nuovo applausi. – Stiamo per condividere una meravigliosa esperienza spirituale qui, oggi, e raggiungere un nuovo livello di illuminazione.

Altri applausi.

– Ma non dovete applaudire me. Io sono solo il condotto attraverso cui passa Isus, il vaso che lui riempie. Isus venne a me o, per meglio dire, attraverso di me, cinque anni fa, ma ne avevo paura. Non volevo crederci. Mi ci volle quasi un intero anno per accettare il fatto che fossi diventata il focus di energie cosmiche al di là della realtà che conosciamo. È la saggezza di questo spirito altamente evoluto che ascolterete oggi, non la mia. Se… – una bella pausa teatrale, a questo punto, – … si degnerà di venire da noi. Perché Isus è un saggio e non un servo da costringere. Viene quando ne ha voglia. E forse sarà tra di noi questo pomeriggio, forse no.

Col cavolo. Queste donne non avevano certo sborsato 750 dollari per un nulla di fatto, anche se eravamo a Beverly Hills. Avrei scommesso il mio appartamento sul fatto che Isus sarebbe arrivato giusto in tempo.

– Isus verrà solo se il nostro piano terreno sarà allineato con il cosmo – proseguì Ariaura, – se ci saranno le giuste vibrazioni dell’aura. – Guardò severa il suo pubblico. – Se uno qualsiasi di voi alberga vibrazioni negative, il contatto non potrà avvenire.

Uh-oh, eccoci al dunque, pensai, e attesi che la donna fissasse il suo sguardo dritta su noi due per dirci di andarcene, ma non lo fece. Si limitò a dire: – State tutti pensando pensieri positivi, sentite emozioni positive? Ci credete tutti?

Puoi scommetterci.

– Sento che ognuno di voi ha pensieri positivi – disse Ariaura. – Bene. Ora, per portare Isus tra di noi, dovete aiutarmi. Ognuno di voi deve calmare il suo centro. – Chiuse gli occhi. – Dovete concentrarvi sul vostro io interiore.

Feci muovere il mio sguardo attraverso il pubblico. Più della metà delle donne aveva gli occhi chiusi e molte avevano congiunto le mani quasi stessero pregando. Alcune ondeggiavano avanti e indietro, e quella accanto a me stava cantilenando una serie di “Om”. Kildy aveva chiuso gli occhi, con il suo cuscino arancione stretto al petto.

– Allineatevi… allineatevi… – cantilenava Ariaura, e poi con un tono di conclusione: – Allineatevi. – Ci fu un’altra pausa teatrale.

– Adesso proverò a contattare Isus – disse. – Focalizzare l’energia astrale è un’operazione pericolosa e difficile. Devo chiedervi di restare assolutamente immobili e in silenzio mentre mi preparo.

La donna al mio fianco smise immediatamente di cantilenare, ubbidiente, e tutte aprirono gli occhi. Ariaura chiuse i suoi e si appoggiò contro lo schienale del trono, con le mani ricoperte di anelli che si erano chiuse sopra le spalle. Le luci si abbassarono, mentre la musica, il tema di “Mars” di Holst, crebbe di volume. Tutti, Kildy compresa, guardavano la donna trattenendo il respiro.