In occasione della pubblicazione del volume Omnibus della serie Venerdì 12 (a cui è stata dedicata una recensione, /magazine/fumetti/10558) abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l'autore Leo Ortolani, laureato in geologia, ora fumettista fra i più fervidi e apprezzati del nostro Paese, conosciuto soprattutto per le avventure di Rat-Man, e definito dall'editore e critico Andrea Plazzi come "il più grande autore Marvel vivente".
Ciao Leo, e grazie per averci dedicato un po' del tuo preziosissimo tempo. Per prima cosa, come ti presenteresti a chi ancora non ti conosce?
Ciao! Sono Leo Ortolani! Come "Leo Ortolani, chi?" Quello che fa i fumetti! Come "quali fumetti?"... Ah, non è casa Fasotti?... Mi scusi, ho sbagliato numero.
Domanda di rito: quanto del geologo c'è nel fumettista?
E' come con Banner e Hulk. Se c'è l'uno non c'è l'altro.
Rat-Man, il tuo personaggio più famoso, appare per la prima volta in una storia "comica" che proponesti a un editore nel 1989 al posto di una "drammatica" da te scartata. Perché, e che fine ha fatto quest'ultima?
Vedo che a distanza di soli 11 anni le cose si fanno già fumose e cariche di leggenda... La storia seria si intitola "OGNUNO HA I SUOI PROBLEMI" e insieme a "RAT-MAN" le spedii a un concorso per esordienti lanciato dalla rivista a fumetti "L'ETERNAUTA". All'inizio avevo fatto solo la storia seria, perchè il taglio della rivista era quello, poi, dal momento che il mio piatto forte erano le storie umoristiche, decisi di fare una breve parodia del personaggio di BATMAN, che all'epoca era su tutti gli schermi con il film di Tim Burton, e la misi insieme all'altra. Risultato, l'altra non venne classificata, mentre Rat-Man vinse come migliore sceneggiatura. Credo che riproporrò l'altra il prossimo anno, che saranno 20 anni dalla nascita di Rat-Man!
Tuo fratello Larry ti aiuta aggiungendo il colore alle copertine e agli albi speciali, che rapporti hai con lui?
Di sangue, direi. Sia perchè siamo fratelli, sia perchè quando discutiamo, scorre copioso! Scherzo, Lorenzo è bravissimo, uno dei migliori coloristi al mondo, e non perchè sia mio fratello, anzi, in questo caso potrei dire che sono un buon fumettista perchè sono fratello di Lorenzo Ortolani! Così, grazie a questa straordinaria fortuna di conoscerlo e di averlo "in casa", ho delle copertine meravigliose per Rat-Man. E non solo. Anche le sue pagine interne nelle edizioni a colori sono magnifiche. Spero che realizzeremo presto la versione a colori di 299! [è la versione "ortolaniana" di 300 di Frank Miller ndr]
La pubblicazione nel 2003 nella collana "Classici del Fumetto" di "la Repubblica" ti ha ispirato la cosiddetta "Quadrilogia di Dio". Qual è stato il tuo rapporto con questo particolare esempio di meta-fumetto?
Semplice amicizia. Una cosa come quella dei "classici del fumetto" non poteva che diventare una ghiotta occasione per scherzarci su e raccontare qualcosa dell'editoria più nascosta. Sono contento che sia venuta una bella storia. Molti ragazzi l'hanno usata per le loro tesi di laurea. Spero non di ingegneria!
Parlando delle altre storie, da dove nasce "Venerdì 12"?
Da una storia d'amore andata malissimo, durata due mesi e 20 giorni e troncata bruscamente da lei, la Bedelia del mio cuore. E ancora mi chiedo perchè. Poi ripenso a quegli anni, a quanto fossi insopportabile e diverso da adesso, che sono uno sciupafemmine (ahahah) e capisco che lei ha fatto solo quello che era naturale fare... sganciare la zavorra! Grazie a lei ho comunque realizzato una delle mie più belle saghe a fumetti! E scusate se mi lodo da solo. A volte mi scappa.
Qual è il tuo rapporto con la fantascienza? Dopo i due Star-Rats (adattamenti di Star Wars nell'universo di Rat-Man) e collaborazioni come Morgan: La Sacra Ruota (con Ade Capone, papà di Lazarus Ledd) cos'altro possiamo aspettarci da te su questo genere?
Adoro la fantascienza, soprattutto televisiva e cinematografica. Ultimamente sono diventato un grande fan della nuova serie del Galactica, mentre non ho mai potuto soffrire quella tristissima e povera di mezzi degli anni 80. Nei miei progetti figurano altri due episodi di Star-Rats e una parodia di Alien. Non chiedetemi quando usciranno, perchè mi sto già rimangiando delle promesse fatte ai lettori...
Cosa pensi Jack Kirby abbia portato al mondo del fumetto? E cosa secondo te penserebbe delle continue rinascite-rimpastamenti-ristampre delle storie di supereroi di oggi?
Jack Kirby, il nostro RE, ha portato la luce, al mondo del fumetto. L'energia, la libertà del pensiero applicata alla tavola a fumetti. E così abbiamo capito che le barriere alla sperimentazione le avevamo solo noi, che non eravamo alla sua altezza. Di oggi, cosa pensate che direbbe? Niente di particolare. La sua grandezza stava anche nel suo professionismo. Il lavoro è lavoro e lui lo realizzava senza scandalizzarsi, come fanno alcuni fumettisti un po’ fighetti di oggi. E fosse stato anche un rimpastamento, una rinascita, lui l'avrebbe fatto imprimendogli il suo marchio e la sua grandezza. Per questo è il RE.
Un'ultima domanda: cosa consiglieresti a un aspirante fumettista?
Di aspirare molto forte e poi di espirare lentamente. Per diversi anni, finché non è diventato abbastanza bravo da essere pubblicato da una casa editrice.
Leo, grazie infinite per la tua disponibilità.
Non c'è di che! In bocca al ratto per tutto!
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