È difficile essere un dio, il romanzo pubblicato in Russia nel 1964 dai fratelli Arkadij (1925 – 1991) e Boris (1933) Strugackij, era già diventato un film nel 1990, diretto da Peter Fleischmann (attualmente è in preparazione una nuova trasposizione per il grande schermo, con la regia di Aleksei German), un'opera teatrale nel 1989, scritta dagli stessi Strugackij, e ora ha ispirato un videogame per computer che ne riprende il titolo, Hard to Be a God, sviluppato dal team russo Burut. Il gioco, che arriverà in Italia il 6 marzo, distribuito da Ubisoft, trae dal libro dei fratelli Strugackij ambientazione e personaggi, ma non fedelmente la vicenda. Si colloca infatti due anni dopo la fine del romanzo, che metteva a confronto, in un lontano futuro, l'ormai evoluta e pacifica civiltà terrestre con la cruenta società medievale di Arkanar, dominata da un imperatore dispotico.

Alcuni ricercatori dalla Terra erano approdati in incognito sul pianeta, confondendosi tra gli abitanti di quel lembo dell'universo, in cui l'orologio della storia sembrava essersi fermato a un millennio fa. Si faceva così largo tra gli stranieri clandestini l'interrogativo su quanto fosse giusto influenzare gli eventi, interferire con la quotidianità di un altro popolo, sperimentando la difficoltà di apparire potenti come un dio e non sapere se lasciarsi coinvolgere o rimanere soltanto spettatori del male e del dolore.

Si potrà combattere anche a cavallo
Si potrà combattere anche a cavallo

Nel videogame, Arkanar si trova ad affrontare una ribellione interna. Il protagonista è un agente segreto, incaricato di infiltrarsi tra i rivoltosi per uccidere il loro capo Arata e, nel contempo, raccogliere informazioni su Rumata di Estor, entrambi nomi familiari a chi ha letto il libro dei due fratelli, ritenuti tra le voci più interessanti della narrativa del fantastico in Russia. Del resto, gli stessi autori del videogioco consigliano la lettura del romanzo, per cogliere meglio l'atmosfera dell'intreccio, che ha ricevuto il placet di Boris Strugackij. Anche nel racconto interattivo avviene l'incontro tra arkariani e terrestri, con tutto il loro armamentario ipertecnologico. E l'eroe si troverà a indagare su chi siano i veri dei e sui motivi che hanno portato Arkanar a vivere per millenni in una condizione durata sulla Terra una manciata di secoli, tra la fine dell'età feudale e l'inizio del Rinascimento. Lo sviluppo dell'avventura, sul canovaccio del gioco di ruolo ricco di azione, non sarà lineare, ma consentirà di scegliere se risolvere le questioni tramite la diplomazia o il combattimento (scelte che influenzeranno il finale), potendo contare su un arsenale medieval-avveniristico.