Tratto dall'omonimo romanzo di Dick King Smith, l'agricoltore inglese noto per avere dato vita alle gesta di Babe - Maialino Coraggioso, The Water Horse - La Leggenda degli Abissi è una storia fantasy che sebbene di natura 'intimista' non manca di tratti epici e di risvolti esistenziali estremamente emozionanti e toccanti.
Così come in Le cronache di Narnia con cui condivide la produzione e i sempre straordinari effetti speciali della Weta, anche in questo film c'è una sorta di 'fuga dalla guerra' e rifiuto delle atrocità dell'esistenza attraverso la scoperta della Magia. Un orrore ormai quasi dimenticato (ma non rimosso) dal piccolo villaggio scozzese dove due giovani turisti si attardano, oggi, a guardare le foto (finte) del mostro di Lochness. Un anziano signore si offre di raccontare alla coppia la 'vera storia' di quella creatura ed è così che si viene a sapere di come Angus MacMorrow, un giorno di un'estate degli anni Quaranta, con il mondo in guerra e suo padre imbarcato su una nave militare, trova sulla spiaggia un misterioso uovo e, senza dire nulla a sua madre, lo porta a casa.
Svegliatosi improvvisamente di notte, il ragazzo scopre il guscio schiuso e quando incontra il suo 'abitante' si rende conto di avere a che fare con un animaletto 'speciale'. Non solo per la sua simpatia e per quell'eccesso di maleducazione e fame proprio di tutti i cuccioli che si rispettino, ma anche per il suo aspetto decisamente insolito.
Non sono, però, i problemi di appetito del mostriciattolo ghiottone a preoccupare Angus. Da un lato l'assenza prolungata del suo amato papà, dall'altro la presenza di una guarnigione militare che deve impedire la penetrazione di U-Boot nazisti nel lago complicano la vita quotidiana del bambino. Terrorizzato dall'acqua, Angus si attacca in maniera estremamente affettuosa all'ormai non più tanto piccolo essere battezzato con il nome di Crusoe. Anche se il bambino vuole tanto bene al suo cucciolo pasticcione, nulla avrebbe lasciato presagire che nell'esatto momento in cui aveva trovato quell'uovo, Angus avrebbe dato vita ad una leggenda nota come quella de 'Il mostro di Lochness'.
Grazie all'aiuto di un ex marinaio venuto a lavorare come tuttofare, il ragazzo scopre di avere a che fare con il mitico Dragone marino della tradizione celtica scozzese. Un essere ermafrodito che prima di morire depone l'uovo che proseguirà la sua stirpe.
Divertente, brillante, ma anche molto commovente, The Water Horse - La Leggenda degli Abissi è una celebrazione della vittoria della Magia o di quello che è 'invisibile' nella vita quotidiana, a dispetto degli orrori, della violenza e della follia degli uomini.
Un'esaltazione della continuità tra passato e futuro, legata alla tradizione orale e all'amicizia tra esseri diversi, accomunati dalla medesima necessità di fronteggiare la vita nel suo divenire.
Un film dalla vocazione antimilitarista, incarnata dal personaggio di Emily Watson, una madre che oltrea rifiutare la guerra è stufa dal senso di minaccia e violenza che circonda la sua vita e quella dei suoi figli.
Un contrasto, quello tra Natura, Magia e Guerra, accentuato sensibilmente dall'orrore del bombardamento sul lago, che i soldati inglesi tengono come esercitazione in caso di una possibile invasione nazista. C'è qualcosa di metaforico nella fuga del giocherellone Crusoe
dalla quiete millenaria di un lago scozzese, mentre violente quanto inutili esplosioni stanno per cancellare per sempre un essere mitologico.
In questo momento la dimensione filosofica e ancestrale del racconto prende il sopravvento sull'elemento di entertainment in un film che esalta la tradizione del racconto e, soprattutto, il rapporto speciale tra padri e figli in grado di tramandare storie da una generazione all'altra.
Ricco di uno humour intelligente e molto lineare questo film diretto da Jay Russell (Il mio cane Skip, Squadra 49) trova la sua grande forza nell'esemplare superamento delle paure (nel caso di Angus è il terrore dell'acqua a dominarlo) pur di salvare le persone e gli esseri che abbiamo a cuore. Il bambino, infatti, non esita per un momento a 'cavalcare' il suo amico Crusoe non solo alla scoperta dei misteri e dei tesori nascosti nel lago, ma anche per salvargli la vita dall'insensata scarica di furiosa violenza dei cannoneggiamenti.
Interpretato da Emily Watson, Ben Chaplin, David Morrissey, Brian Cox e dal giovane attore Alex Etel, già apprezzato in Millions di Danny Boyle, The Water Horse brilla anche per gli straordinari effetti speciali creati dalla neozelandese Weta alle spalle in passato degli effetti speciali e visivi del Signore degli Anelli, di King Kong e Le Cronache di Narnia.
A differenza, però, di questi ultimi, la dimensione della storia del Mostro di Lochness è molto diversa. L'epica c'è, ma è soprattutto legata alla grandezza di emozioni e sentimenti e, soprattutto, alla capacità di scoprire il Mito anche laddove sembrerebbe impensabile che ci fosse: come in un panciuto mostriciattolo dai grandi occhioni, amante delle patate, dei pesci, delle grandi nuotate e che nonostante la sua 'Leggenda' non riesce a controllare il proprio stomaco e il suo amore per un bambino che considera essere, inevitabilmente, il suo migliore amico se non, addirittura, come il suo 'papà'.
In questo senso The Water Horse - La Leggenda degli Abissi è uno di quei film dove, nonostante gli inevitabili momenti di retorica, lo spettatore sa di potere apprezzare una dimensione narrativa dal gusto semplice, antico e, al tempo stesso, particolarmente moderno per la qualità della narrazione e per le tematiche trattate.
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