Ormai oltre la metà dei Pilot in circolazione riguardano riesumazioni di vecchie serie lustrate a nuovo ad uso e consumo per il nuovo millennio.
Sembra quasi che non ci sia più la volontà di rischiare con progetti nuovi preferendo rifugiarsi nella sicurezza del restyling di vecchie glorie dal brand universalmente conosciuto.
Assistiamo quindi impotenti all'ennesimo remake della stagione.
Questo è il turno di Knight Rider da noi conosciuta col titolo di Supercar, serie dal successo planetario che negli anni '80 lanciò nel firmamento delle star tale David Hasselhoff, un personaggio destinato a far parlare a lungo di se.
Tecnicamente parlando ci troviamo di fronte a un prodotto superbo, rifinito in ogni dettaglio, con una regia accorta e spettacolare, una fotografia degna di un vero film ed effetti speciali di prima categoria.
La nuova Supercar è una Ford Shelby GT Mustang, un auto in grado di far sobbalzare sulla sedia a qualunque appassionato delle quattroruote.
Gli attori sono un allegra banda di belloni, un cast già pronto nel caso il pilot fosse andato male a intraprendere le riprese di Baywatch 3000, ed anche la voce di Kitt non sfugge alla regola appartenendo all'ormai ex-bellone Val Kilmer.
Pure la sigla è stata aggiornata con l'innesto di poderose chitarre distorte in quello che sembra un avvincente promo per la Playstation 3.
Quindi ci toviamo di fronte a una scatola perfettamente confezionata, in grado di piacere a tutta la famiglia, con un marchio per padri nostalgici ma che parla il linguaggio dei figli incollando entrambi di fronte al focolare telematico a rivivere un mito del passato.
La trama è inesistente, ma a chi importa, i personaggi sono delineati con la mannaia, ma non ci soffermeremo innanzi a inutili dettagli.
Vogliamo la televisione commerciale?
Bene, questa è televisione commerciale.
Individuare un target, studiare a tavolino il charachter design e sfornare il prodotto: il fine giustifica i mezzi ed in questo il buon Knight Rider 2008 dall'alto dei suoi 13 milioni e rotti di audience probabilmente meriterebbe 5 stelle.
Ma io sono un tipo all'antica, un residuato del secolo scorso, a me piacciono ancora le sceneggiature, mi diverto ad ascoltare i dialoghi, mi emoziono di fronte ad un bravo attore, insomma tutte cose demodè che non importano minimamente al produttore televisivo americano medio.
Senza rancore.
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