Anno Tremila. La terra è governata da una razza aliena che i pochi superstiti terrestri considerano come esseri soprannaturali, quasi dei demoni. C'è, però, qualcuno che ha ancora il coraggio di ribellarsi. Un uomo solo, cresciuto come un guerriero e pronto ad affrontare a viso aperto e a mani nude quelle che ritiene solo delle superstizioni. In realtà sarà lui stesso a scontrarsi con una realtà peggiore di quanto potrebbe mai immaginare. In quello che una volta si chiamava Colorado questi feroci extraterrestri raggruppano gli umani per sfruttarli nello sfruttamento dei giacimenti di minerali pregiati che portano sul loro pianeta d'origine. Il responsabile della sicurezza, però, cercherà di utilizzare a suo favore la presunta inferiorità mentale della specie umana.

Tratto dalla trilogia omonima scritta dal fondatore di Scientology Ron Hubbard, Battaglia per la Terra ha come imprevedibile protagonista un irriconoscibile John Travolta mascherato sotto un pesante trucco che ha il palese difetto di assomigliare a quello dei Klingon di Star Trek. Al suo primo film a carattere fantastico al cento per cento, Travolta si presta per raccontare una storia di intrigo, avidità e stupidità che sembra ricalcare moltissimo le trame presenti in Babylon 5 o certi episodi trekkiani legati ai Ferengi. Lui insieme al suo luogotenente intepretato da un irriconoscibile Forrest Whitaker (alieni di tutti i colori della razza umana si erano visti prima solo in Star Trek che è un po' il faro di tutto il film):

Ed è forse questo l'elemento cui è difficile abituarsi di questa pellicola comunque interessante essenzialmente dal punto di vista visiva. Girato bene, curato in ogni dettaglio, Battaglia per la Terra è un lungometraggio con numerosi antenati che gli fanno da punto di riferimento. Diretto senza ombra di dubbio ad un pubblico giovane, e non troppo raffinato, il film in sé non presenta nulla di originale se non una spettacolarità portata all'estremo e un avanzatissimo e straordinario suono digitale.

Da Il pianeta delle Scimmie a Mad Max, da 2013 La fortezza a Indipendence Day, da Highlander a Dune, Battaglia per la Terra batte terreni già conosciuti, illuminato, però, dal carisma innegabile di un Travolta riconoscibile solo per gli inequivocabili occhi azzurri.

Distillato dei libri di Hubbard, il film presenta la marcia in più di una visione della fantascienza estremamente avanzata in cui ogni dettaglio è curato nei suoi particolari.

Certo, la resa della visione fantascientifica di Hubbard è semplicistica, ma è anche vero che le accuse che vorrebbero il film pieno di messaggi subliminali e zeppo di slogan propagandistici a metà tra il religioso e il civile sono assolutamente infondate. Battaglia per la Terra è un divertissment banale e non originale, ma è certamente meno politico di pellicole anche di natura commerciale come Star Trek o dello stesso Blade Runner. Per non parlare di progenitori più illustri come Kubrick e altri dello stesso livello che non è affatto il caso di scomodare.

Un film comunque inutile girato in economia di mezzi (il Budget era metà del previsto) e di idee con l'unico elemento veramente nuovo di un suono digitale letteralmente spettacolare. Peccato: il primo Travolta dello spazio lo avremmo preferito molto diverso e affidato alle cure di una vera fantascienza, non di questo clone casuale e impazzito che è l'immaginario visivo di Ron Hubbard.