Uno strumento cibernetico in grado di registrare le emozioni – di farne un log, quindi – nel mentre che si compie un'azione, un movimento, nel mentre che si realizza un pensiero, un atto creativo; sarebbe bello riuscire a trasporre ogni moto intimo in un'apparecchiatura minuta, dove stralci della nostra vita quotidiana, del nostro intimo esistere si stratificano come se costituissero un diario di bit.

Con questo fine, la Philips ha chiesto di brevettare una penna (sì, quella che si usa per scrivere su un foglio di carta) al cui interno sono alloggiati un chip e dei sensori in grado di registrare le emozioni di chi scrive; tramite la misura della pressione arteriosa, del battito cardiaco e della temperatura, la penna della Philips riesce a decodificare – così sembra – e quindi a registrare lo stato d'animo dello scrivente.

Così, i posteri sapranno cosa sentiva, cosa percepiva nel momento della stesura di un importante testo uno scrittore di caratura mondiale del prossimo futuro; peccato solo che l'uso dell'antica penna stia tramontando a favore dell'utilizzo della moderna tastiera del PC – o del palmare.