Si può dire che il mondo sia ancora sotto choc dopo l'uscita di Cloverfield. Che ha toccato duramente tutti coloro che lo hanno visto: sia quelli (come noi) che vi hanno riconosciuto un film finalmente originale e senza compromessi, una scossa per lo stagnante mondo hollywoodiano, sia quelli che, più semplicemente, si sono sentiti male a causa della camera a mano constantemente sballottata.
JJ Abrams si gode il suo successo (il film ha già incassato solo in USA il triplo di quello che è costato, in due settimane di programmazione) e non molla la presa, cominciando a rilasciare dichiarazioni sibilline sul suo prossimo film, Star Trek XI.
Film che è stato incluso tra le pellicole attese con maggiore impazienza nel 2008, insieme al nuovo Indiana Jones, al nuovo X-Files e al seguito delle Cronache di Narnia (per quanto riguarda quest'ultimo non siamo poi così ansiosi, a dire il vero).
E ora l'approccio anticonvenzionale di Abrams sta cominciando a spaventare i fan di Star Trek. E Abrams ci sguazza.
"Non sono un fanatico di Star Trek" dice. "Vorrei che questo film attirasse anche gente che non ha mai visto Star Trek, o che pensa che l'epoca di Star Trek sia finita."
No, la frase sibillina non è ancora questa, ma quella successiva, che in teoria dovrebbe tranquillizzare: "Questo film non soffrirà del solito problema di cui soffrono tutti i prequel" dice Abrams, quasi con noncuranza. "Intendo dire, il fatto di sapere con certezza che tutti i personaggi sopravviveranno".
Ecco. Non vi sembra di sentire un "thummm" e la scritta "Lost", ehm, "Star Trek" su sfondo nero che si allontana ruotando un pochino?
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