Barry Morse, attore noto in Italia soprattutto come il professor Victor Bergman della prima serie di Spazio 1999, è deceduto sabato scorso in un ospedale londinese nel quale era stato ricoverato appena tre giorni prima. Il figlio Hayward ha riferito che il padre stava bene e solo mercoledì era stato portato in ospedale perché aveva difficoltà nella visione e si sentiva mancare.
Morse era nato a Londra il 10 giugno 1918 e si era fatto le ossa nei teatri britannici. Durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale cominciò a ottenere ruoli anche nel cinema inglese, fino a quando nel 1951 decise di emigrare con la famiglia in Canada, paese del quale acquisì la doppia nazionalità. Da quel momento la sua lunga carriera si è sempre svolta sulle due sponde dell’Atlantico e tra teatro, radio, televisione e cinema gli ha permesso di ricoprire circa tremila ruoli. Innumerevoli le sue apparizioni in episodi di popolari serie televisive come Ai confini della realtà (1962 e 1988), Alfred Hitchcock presenta (1963), Gli intoccabili (1963), Oltre i limiti – The Outer Limits (1964), Il santo (1966), Gli invasori (1968), TekWar (1994) e Nikita (2000). Tuttavia la popolarità internazionale gli era giunta grazie al ruolo di Philip Gerard da lui ricoperto dal 1963 al 1967 nella serie Il fuggitivo, della quale nell’ultima stagione aveva anche diretto un episodio.
Martin Landau, suo compagno di lavoro sul set di Spazio 1999, ha dichiarato alla Canadian Press che «Morse era un uomo notevole e un adorabile essere umano. Lavorare con lui fu assolutamente fantastico, era sempre preparato, assolutamente professionale. Lavorare con lui era una gioia.» Il suo ultimo ruolo era stato nel 2005 al fianco di Patrick Swayze nell’adattamento televisivo di Icon di Frederick Forsyth, ma per i fan di Spazio 1999 rimarrà sempre il calmo e meditabondo professor Bergman della base lunare Alpha.
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