A volte mi domando se pubblicare un romanzo come questo senza l'etichetta "fantascienza" non sia un rischio per gli appassionati di science fiction. In effetti, un romanzo senza l'etichetta "SF" avvicina un diverso numero di lettori e curiosi, ma, in qualche caso, rischia di allontanare gli appassionati che non guardano con particolare attenzione alle collane vicine al genere che amano, in quanto non specificatamente dichiarate. Potrebbe essere il caso della collana AvantPop, che sebbene abbia già pubblicato in passato anche Dick, davanti ad autori come Despentes, Vollmann e Ruff, rischia di non incuriosire più di tanto il fan accanito. Il risultato sarebbe, sopratutto nel caso di Matt Ruff, un vero peccato, visto che Acqua, luce e gas rappresenta uno dei testi più brillanti degli ultimi anni. La cosiddetta Trilogia dei lavori pubblici, tradotta con maestria da Vittorio Curtoni, è ambientata nella megalopoli di New York nell'anno 2023. Qui troviamo le "zone alte" dove si ergono grattacieli sempre più immensi e dove un miliardario sta costruendo un edifico che sfiora il cielo a mo' di monumento ai sogni dell'umanità. E dall'alto di queste zone aumentano sempre più i liquami che finiscono nelle "zone basse", dove si incontrano personaggi bizzarri, coccodrilli che ingoiano i disperati che lavorano laggiù, ma anche squali bianchi e un sottomarino verde a pois rosa brillante. Senza dubbio ci troviamo davanti ad un nuovo Kurt Vonnegut, ma anche alla iper-creatività di Thomas Pyncon.
Insomma Matt Ruff, anno di nascita 1963, riesce a catalizzare la nostra attenzione su un vero e proprio meccanismo cospirativo che ingloba persino Walt Disney e dove i negri elettrici, ovvero gli androidi automotivati lanciati nel 2003, hanno un ruolo determinante in questo affresco del futuro prossimo che racconta il razzismo, il classismo e la catastrofe ecologica già oggi tra noi.
Da non perdereŠ e con un occhio particolare a tutta la collana AvantPop!
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