Nonostante sia prodotto da professionisti di chiara fama come Joel Silver (Arma Letale, Matrix) e Robert Zemeckis, Il mistero della casa sulla collina si presenta come una pellicola altamente deludente, incapace di ricreare i fasti oggi un po'datati dell'originale diretto nel 1958 da William Castle. Mentre l'altra pellicola del filone horror claustrofobico Haunting diretto da Jan De Bont almeno aveva la motivazione più o meno discutibile di volere catturare l'attenzione di un pubblico di giovanissimi, Il mistero della casa sulla collina soffre di ben altri problemi. Paradossalmente perfino più seri, per una mancanza di omogeneità di intenti sottesa all'intera storia. Nonostante il fascino quasi perverso dei suoi protagonisti (particolarmente "interessanti" le interpreti femminili) Il mistero della casa sulla collina è una pellicola confusionaria in cui tutti i personaggi sono caricati e in cui una previdibilità di fondo domina le azioni di tutti. Indecisi se puntare all'horror splatter o ­ magari - alle atmosfere infantili e raffinate del cinema di Tim Burton, gli autori di questo film propendono per enfatizzare gli elementi più rivoltanti, perdendo l'occasione di tirare le fila di un possibile thriller in cui quello che si vede non è esattamente quello che è. Ma la strada facile dove tutto è proprio come appare viene seguita praticamente sin da subito dalla produzione che si affretta ad avvisarci subito riguardo il fatto che la casa è infestata dai fantasmi. Spiriti cattivi capaci di coalizzarsi ­ chissà poi perché ­ in un'unica entità crudele e dall'aspetto di ragno. Gli effetti speciali non commuovono, il finale è irritante, l'andamento ­ nonostante un unico momento di speranza ­ precipita attimo dopo attimo e le buone cose nella storia vengono ignorate o si lasciano mandare a benedire.